L'iter del decreto al Senato
Al decreto sicurezza del governo, che si sta discutendo al Senato, sono stati presentati circa 160 emendamenti. Di questi, 13 sono della Lega, una quindicina quelli del Pdl e 35 del Pd. Il Pd, i radicali e l'Idv hanno presentato delle proposte di modifica per sopprimere l'ipotesi dell'aggravante prevista per la clandestinità. Intanto Maroni da Bruxelles ribadisce che l'introduzione del reato è confermato dalla direttiva sui rimpatri varata dalla Ue.
Il Partito democratico, in particolare, ha previsto anche un'alternativa: l'aggravante scatti solo nel caso in cui lo straniero trovato irregolarmente in Italia sia stato già espulso. L'opposizione ha anche proposto di inserire nel testo del Governo il reato dello "stalking", cioè i maltrattamenti anche tra familiari e conviventi.
La Lega, nelle sue proposte di modifica, interviene, invece, per sopprimere la parte del testo del governo in cui si prevedeva l'intervento del prefetto sull'attività del sindaco. In particolare, si prevedeva che il prefetto potesse disporre ispezioni per accertare il regolare svolgimento dei compiti affidati al sindaco. Ai senatori del Carroccio non piace anche che il prefetto possa intervenire nel caso di ''inerzia del sindaco''.
Alcuni senatori della Lega hanno presentato anche un emendamento per modificare l'articolo 5 del testo, quello che stabilisce la reclusione da sei mesi a tre anni e la confisca dell'immobile nel caso che questo venga ceduto a titolo oneroso ad uno straniero irregolare. I parlamentari del Carroccio, infatti, non vogliono limitare la condanna a chi affitta la casa al clandestino, ma allargare la fattispecie punendo tutti coloro che a qualsiasi titolo, anche non oneroso, ospitino stranieri irregolari.
Ci sono anche delle proposte di modifica che puntano ad estendere la capacità di azione della polizia municipale. Anche i vigili infatti, secondo questa proposta di modifica, potranno accedere ai dati conservati nelle banche del Sistema di Indagine (Sdi) del Ministero dell'Interno. Ma la polizia municipale potrà anche accedere al sistema automatico di identificazione delle impronte e allo schedario Schengen degli stranieri.
''Anche noi - spiega il capogruppo del Pd in commissione giustizia del Senato, Felice Casson - vogliamo modificare l'art.5 del testo quello sulla confisca dell'immobile e il carcere per chi magari affitta ad una badante, perché così come è stato ipotizzato nel testo del Governo non è applicabile''.
Anche i relatori del provvedimento che sono i presidenti delle commissioni Affari costituzionali, Carlo Vizzini, e della Giustizia, Filippo Bertelli, hanno presentato sette proposte di modifica. L'Italia dei valori, tra i vari emendamenti che ha depositato al decreto, ne ha presentato uno che punta a modificare di nuovo il nome dei centri di accoglienza. Per il governo dovrebbero chiamarsi "Centri di identificazione ed espulsione". Per l'Italia dei valori, invece potrebbero prendere il nome di "Centri di identificazione dello straniero".