Potranno sostenere Prodi dall'interno
Nessuna concessione. LUnione non intende aprire spiragli alle liste civiche, e gli ulivisti di Gregorio Gitti si apprestano a deporre le armi. La formazione dellArancio, insomma, nonostante abbia raccolto più di tremila firma, non entrerà a far parte dellUnione come soggetto a sé. Ma, se vorrà, potrà sostenere Prodi dallinterno. Senza, cioè, inserire nuovi loghi nella coalizione e , soprattutto, senza apportare ulteriori frammentazioni alla squadra.
Questo, il leit-motiv di tutti gli alleati di Prodi, che a partire dal niet categorico di Rutelli e Fassino (entrambi preoccupati per una personale perdita di consensi causata proprio dalla lista arancio), trova facile presa un po ovunque. Del resto cera da aspettarselo anche dalle parole titubanti dello stesso Prodi che nel corso della trattativa non ha dato nessuna rassicurazione sulla vicenda, limitandosi a un timido non ci sono novità.
Dunque, non se ne parla. E nellincontro in Piazza Santi Apostoli con Giffi e Sarfatti, il Professore annuncerà definitivamente lindisponibilità allapparentamento. Tra i suoi ringraziamenti per il sostegno finora apportato allUnione e i malcontenti degli arancioni, delusi per la porta in faccia. Diversa, e più incandescente, è invece la situazione del movimento guidato da Roberto Alagna, che non è disposto a fare dietro front pacificamente. Anzi, è già pronto un ultimatum che avverte lUnione di trovare una soluzione entro il fine settimana (data in cui scade il termine per presentare il programma al ministero degli Interni), altrimenti parteciperanno per conto proprio.
Quello che in sostanza rivendica la rete Cittadini per il Presidente, è un accordo con il centrosinistra per gareggiare in tutta Italia, e non soltanto in Friuli come finora concesso. Insomma, per Alagna è chiaro: O si fa laccordo in tutte le regioni, o correremo anche da soli. Con il rischio, in questo caso, non solo di scomparire, vista la proibitiva soglia del 4 per cento alla Camera e dell8 al Senato, ma anche di portare via dallUnione voti preziosi. Ma, ultimatum a parte, lidea di un accordo nazionale non fa breccia nel centrosinistra.
Per Clemente Mastella, le liste civiche sono sempre state storicamente unanomalia e se oggi facciamo un accordo saranno i partiti a diventare anomali; per il capogruppo del Prc, Giordano, vanno valutate caso per caso, senza tuttavia avere né preclusioni, né una valutazione positiva. Insomma, nessuna apertura. E i civici non demordono: Potrebbe essere fatale avverte Emilio Arcuri, responsabile su liste civiche escludere consensi che possono arrivare da parte di tanti cittadini.
Emanuela Argenio