Ok alla direttiva Bolkestein "light"
La direttiva Bolkestein è stata approvata dal Parlamento europeo con 394 voti a favore, 213 contro e 34 astenuti. Il testo, che prevede la liberalizzazione dei servizi in ambito europeo è stato molto modificato rispetto alla proposta originaria, passa ora all' esame del Consiglio europeo e quindi tornerà a Strasburgo. Respinta la parte più controversa della bozza originale sull'apertura del mercato alla competizione internazionale.
Bocciato a larga maggioranza dai parlamentari dell'Unione europea il riferimento del provvedimento Bolkestein al principio del paese d'origine, che avrebbe permesso alle aziende fornitrici di servizi di operare in qualsiasi dei venticinque paesi unicamente sulla base della cornice normativa del paese d'origine.
La clausola, contenuta nella bozza iniziale proposta dalla Commissione europea, aveva sollevato i timori nei paesi dell'Europa occidentale di una possibile 'corsa al ribasso' di salari e standard lavorativi a causa dell'influsso dei costi inferiori della manodopera nell'Europa centrale e orientale.
"Abbiamo completamente ribaltato la direttiva Bolkestein, l'abbiamo fatto in un'ottica sciale in favore dei paesi membri", ha detto la relatrice, la socialdemocratica tedesca Evelyne Gebhardt poco prima del voto finale".
Dopo che il testo e'stato approvato il presidente del gruppo dei socialisti (Pse), Martin Schulz ha consegnato in aula alla relatrice un mazzo di fiori. La direttiva sui servizi frutto del compromesso fra Popolari e Socialisti europei ha ottenuto voti trasversali nei gruppi dei due schieramenti.
Anche la delegazione italiana si e' presentata in ordine sparso all'appuntamento: Forza Italia e Udc, nel gruppo del Ppe, hanno votato a favore del compromesso e del testo finale. Cosi' hanno fatto i Ds e la Margherita, i primi nel Pse e i secondi nel gruppo dei Liberaldemocratici, dove invece molti si sono espressi non a favore della mediazione.
Prc, Pdci e Verdi, cosi' come annunciato, si sono espressi contro. Ha votato no anche la Lega, mentre An, pur critica del testo, ha optato per l'astensione.
"Considero positivo il voto espresso oggi in Parlamento Europeo relativo alla direttiva Servizi. Un voto che indica al Consiglio e alla Commissione europea la direzione di marcia sulla quale incamminarsi" commenta Antonio Panzeri (Ds-Pse), vicepresidente della commissione occupazione e affari sociali al Parlamento europeo.
Di diverso avviso Renata Polverini, segretario generale dell'Ugl: "Senza la definizione del campo di applicazione della direttiva, non si puo' davvero ritenere di aver neutralizzato i suoi effetti dirompenti". "Questa direttiva, confusa e contraddittoria, e' infatti una sconfitta per il lavoro -ha spiegato Polverini - Cosi' com'è questa norma rischia di innescare una inaccettabile concorrenza sleale all'interno dell'Europa, perche' mantiene un impianto generale inadeguato che non garantisce parita' di tutele a tutti i lavoratori europei. Si e' preferito cedere ad un compromesso dettato dalla politica e dagli interessi piu' forti, mettendo da parte le istanze dei lavoratori piu' deboli che rischiano di essere travolti da una liberalizzazione priva di regole".