IL FUTURO DELLA UE

Letta: "L'unione bancaria contro la crisi. Antieuropeisti? Fanno macerie"

Ospite di un convegno a Milano, il presidente del Consiglio ha affrontato i problemi dell'Europa, presenti e futuri: "Serve un sogno per costruire un percorso diverso e migliore"

09 Dic 2013 - 12:03
 © Ansa

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Per il premier italiano Enrico Letta, per uscire dalla crisi è fondamentale che si arrivi all'unione bancaria. "A Bruxelles diremo che deve essere raggiunta - ha detto a un convegno sull'Europa -, lo so, non evoca un sogno ma è indispensabile. Senza l'unione bancaria l'Europa è affondata nella crisi ed è importante ottenerla per evitare l'avvitamento".

E' un Enrico Letta a tutto campo su quello che riguarda presente e futuro dell'Unione europea. Un presente difficile, con ancora come obiettivo principe l'uscita dalla crisi, e un futuro tutto da decifrare, con la grosse incognita delle politiche da adottare e delle soluzioni da trovare. "Dobbiamo provare a costruire un percorso europeo migliore e diverso. Il problema, la difficoltà, è che manca in tempo di crisi un sogno europeo. Un sogno europeo che c'era e che ora manca".

"L'Europa non è un incubo" - Se a livello generale manca un sogno europeo, per qualcuno l'Europa è un vero incubo dal quale fuggire. Un'ipotesi che Letta respinge senza tentennamenti. "Fermarsi a guardare la pagliuzza delle differenze rispetto alla grandezza globale è pura miopia che può far vincere una singola campagna elettorale ma alla fine costruire solo macerie - ha affermato -. Quella che abbiamo davanti è una sfida politica straordinariamente coinvolgente, nella quale bisogna mettere coraggio e cuore e anche rischiare forza e leadership".

"Se Ue si ferma, andiamo indietro" - "Non credo che se l'Unione Europea nei prossimi anni si ferma riusciremo a tenere le conquiste che abbiamo ottenuto. Andiamo indietro - ha ricordato Letta - . Possiamo perdere ciò che abbiamo costruito oppure andare avanti - ha aggiunto - e bisogna combattere, non basta fare andare avanti le cose per inerzia".

"Contro giganti usiamo uniti il soft power" - Contro i nuovi 'giganti' emergenti nel mondo, l'Europa deve essere unita e usare il suo "soft power" per continuare ad essere influente, ha poi spiegato il premie. "Tutti dobbiamo renderci conto che dobbiamo essere uniti, capendo che è più quello che ci unisce che quello che ci divide. E a quei livelli, ovvero nella sfida alle nuove potenze emergenti, rendere influenti i nostri valori. Dobbiamo far sì che siamo ancora vincenti nel mondo con il nostro straordinario soft power che ci faccia recuperare quello che non abbiamo, le dimensioni. Se lo vogliamo, dobbiamo usarlo tutti insieme". E' questa, secondo il premier, l'eredità da lasciare ai nostri figli che "valuteranno se consegniamo un'Europa divisa e ininfluente o se siamo in grado di unirci e superare le difficoltà".

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