Matteo Renzi: "Il ministro si deve dimettere". Fassina: "Valuti bene, il rapporto si è incrinato". Mozione di sfiducia da Civati
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Cresce nel Pd la fronda contro il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, che rischia ora di dover fronteggiare due mozioni di sfiducia: una del M5S e una del Partito democratico. Arriva infatti dai democratici un forte invito a farsi da parte. Per Matteo Renzi "la Cancellieri si deve dimettere". "E' evidente che il rapporto con il ministro si è incrinato e che una valutazione vada fatta", afferma il viceministro all'Economia, Stefano Fassina.
Chi passa direttamente alle vie di fatto è il candidato alla segretaria Pd Pippo Civati, che annuncia l'intenzione di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del Guardasigilli all'assemblea del partito di martedì. Una mozione scritta con il senatore Felice Casson, simile a quella del M5S che arriva in Aula mercoledì. "Il Pd dice di non poter 'sfiduciare' la Cancellieri perché non si può votare la mozione del M5S, segnalo che ne possiamo presentare una noi", afferma Civati che dice "basta con l'ipocrisia. Non se ne può più". Il deputato, preso di mira dai colleghi di partito, attacca: "Io sarei quello strano del Pd perché dico certe cose. Il bello è che le dicono e dichiarano tutti, solo che poi cambiano idea".
Nel partito c'è, infatti, imbarazzo per i contorni che sta assumendo il caso Cancellieri e la nuova ondata di particolari, unita all'imminente voto per la mozione "grillina", ha riportato a galla un problema che sembrava archiviato. Così se Franceschini dice di non scandalizzarsi della possibilità di aprire un dibattito sulle sue dimissioni, esclude pure che il Pd possa mai votare una mozione del M5S.
Gianni Cuperlo ripete che saranno premier e Guardasigilli a fare le valutazioni necessarie: "Ascolteremo, poi riuniremo i gruppi e decideremo. Su vicende così delicate non si procede in ordine sparso". Ma la critica cresce. Anche se in pochi, eccezion fatta per Laura Puppato e Fassina, escono allo scoperto. Per l'ex candidata alle primarie, Civati ha ragione al 100%. "Mi chiedo cosa aspettiamo come Pd. La mozione la dobbiamo presentare noi. Senza se e senza ma. Il Pd deve uscire dall'equivoco e lo devono fare Letta, Epifani e i candidati alle primarie", aggiunge.
Fassina replica invece a Civati: "Deve ricordarsi che fa parte di un partito e che decisioni così rilevanti si prendono insieme". Proprio quello che sostiene Civati, sorpreso per il silenzio riservato alla sua proposta. "Su questo fronte vedo Renzi scatenato - osserva - e Cuperlo prendere le distanze. Decidiamo di votare per ribadire la fiducia alla Cancellieri? Bene! Facciamolo".
Tra tutti un passo avanti lo fa la renziana Maria Elena Boschi ("al Gruppo dirò che la Cancellieri deve dimettersi") ma anche la presidente del Friuli, Debora Serracchiani che definisce "imbarazzante" la situazione.
D'altra parte, proprio dopo la blindatura del governo Letta, la questione del rimpasto si è riaperta, anche per la contemporanea richiesta di Scelta civica di rivedere la sua partecipazione all'esecutivo visto che Mario Mauro non siede più tra i suoi banchi.