Il leader del Movimento 5 Stelle paragona il premier al fondatore del partito fascista norvegese, Vidkun Quisling: "Il suo è un governo fantoccio che rappresenta gli interessi di Stati stranieri e non dell'Italia"
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Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, è "un mentitor cortese" da Commedia dell'Arte e un "collaborazionista" della Germania. Parola di Beppe Grillo, che lo scrive in un post sul suo blog. Per il leader del M5S, ogni dichiarazione del premier "si è dimostrata falsa come un soldo bucato". Inoltre, Letta "prende gli ordini dall'estero", è un "novello Quisling" (il premier norvegese collaborazionista agli ordini dei nazisti).
L'ennesimo attacco del comico genovese al premier è ancora una volta durissimo nei toni: "Questa rappresentazione stucchevole di un ometto graziato dalla sorte e politico a carico dei contribuenti dalla nascita (non ha mai fatto altro nella vita, eoni fa, nel 1998 è stato ministro per le politiche comunitarie del governo D'Alema) ha però un suo significato, quello di garantire gli interessi dei nostri creditori internazionali, in primis la Germania".
Per Grillo il premier è solito mentire agli italiani: "Capitan Findus Letta racconta le sue menzogne agli italiani. Sposta sempre la linea della ripresa più in là, mentre il Paese sprofonda con bollettini quotidiani di guerra vera, di deserto delle aziende, degli investimenti".
Un affondo che non risparmia neppure il predecessore di Letta a Palazzo Chigi, Mario Monti: "Come Rigor Montis prima di lui, Letta rappresenta l'assicurazione che l'Italia onorerà i debiti contratti dalle nostre banche attraverso la Bce e i rimborsi dei titoli pubblici e degli interessi. E' il novello Quisling italiano, il collaborazionista norvegese al servizio dei nazisti durante l'ultima guerra mondiale. Gli ordini li prende dall'estero. E' un procuratore fallimentare".
L'anatema di Grillo si chiude con alcune proposte: "Bisogna tagliare gli sprechi che ammontano a circa 100 miliardi, va rinegoziato con la UE il tetto del 3% che ci strangola e vanno cancellati gli impegni impossibili assunti con il Fiscal Compact".