LA REPLICA SU FB

Letta contro Grillo e i disfattistiPremier pronto ai confronti

Il governo: nessun allarme dei conti, nessun timore per la soglia del 3%. Irritazione, invece, per le "false notizie" sull'attività dell'esecutivo

03 Nov 2013 - 23:34
 © Ansa

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"Come sempre più spesso gli capita, Beppe Grillo fa disinformazione". Così il premier, Enrico Letta, su Facebook replica al leader M5S. "Adesso torna a criticarmi sul bonus giovani, operativo dal primo ottobre e sul quale già ci fu una polemica a giugno". "Per tornare alla verità - aggiunge - grazie al bonus ad ottobre in 14mila hanno trovato lavoro". E ancora: "La lotta alla disoccupazione giovanile rappresenta il pilastro della nostra azione".

Più che sui conti, su cui, spiegano fonti di governo, "non c'è alcun allarme" e sul giudizio che l'Ue esprimerà sulla manovra, il premier Enrico Letta è evidentemente preoccupato dall'azione concentrica dei "disfattisti": di chi, come i falchi del Pdl, usa strumentalmente la manovra come ariete nella guerra interna e dei molti, Beppe Grillo e non solo, che sembrano "non riuscire a non criticare chi cerca di agire e di fare le cose per bene, quasi solo per la soddisfazione di vedere le cose andare ancora peggio".

Ma, invece che demoralizzarsi, Letta è deciso a non "mollare" e la prossima settimana affrontera' i gruppi di maggioranza sulla manovra. Sarà una settimana di "esami" per il governo: martedì il ministro Annamaria Cancellieri dovrà convincere il Parlamento, Pd e M5S i più recalcitranti, di non aver interferito nella scarcerazione di Giulia Ligresti. E sempre martedì Bruxelles giudicherà la legge di stabilità e la capacità dell'Italia di restare sotto il parametro del 3% del deficit. Ma il governo è sicuro di avere la coscienza pulita sotto il profilo del rigore: la manovrina, spiegano fonti governative, è servita proprio per riportare il deficit sotto il 3 per cento e per il 2014 la previsione del governo è di scendere sotto il 2,5%. Per Letta il rigore, lo ripete come un mantra, va coniugato alla crescita e alla ripresa, a partire dalla lotta alla disoccupazione giovanile che "rappresenta il pilastro della nostra azione".

Per questo il presidente del Consiglio se la prende con chi, invece, di capire che, in questo momento economico, l'unica politica attuabile è quella del "passo dopo passo", si limita a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto. E se Grillo, per Letta fa "disinformazione" a fini politici in "un gioco buono solo a sollevare polveroni", meno comprensibile è "l'approccio pregiudizialmente negativo e non fondato su dati di fatto" alla base dell'articolo del Corriere della Sera che alimenta sia il leader M5S, sia la canea alzata oggi dai falchi del Pdl. Il premier è sì pronto a un confronto con la maggioranza per migliorare la manovra, come dimostra la disponibilità da lui stesso offerta ad incontrare la prossima settimana i gruppi parlamentari, a partire mercoledì dal Pd. Ma non invece ad assecondare minacce e ultimatum, come quelle lanciate da Renato Brunetta, che legano il via libera alla legge di stabilità a temi estranei, come la decadenza di Silvio Berlusconi o la guerra interna al Pdl. Anche perché Letta ha avuto garanzie da Angelino Alfano che l'impegno dei ministri Pdl è di convincere il Cavaliere a continuare a sostenere il governo come condizione per l'unità del partito. Altrimenti i governativi sono pronti a strappare e a fare i gruppi autonomi che, come dimostra la fiducia del 2 ottobre, garantiscono la maggioranza al governo. 

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