Strasburgo approva una risoluzione bipartisan sui flussi e chiede di "modificare le normative che infliggono sanzioni a chi presta assistenza in mare"
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Dopo i tragici naufragi di Lampedusa, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione bipartisan sui flussi di migranti nel Mediterraneo. Strasburgo ha chiesto, in particolare, di "modificare o rivedere eventuali normative che infliggono sanzioni a chi presta assistenza in mare".
IL PD: "NON POSSIAMO IGNORARE IL VOTO DI STRASBURGO" - Dopo la risoluzione approvata oggi dal Parlamento europeo, "è urgente mettere all'ordine del giorno le proposte di legge per la cancellazione della Bossi-Fini, ce lo chiede l'Europa", spiega Ettore Rosato dell'Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera. "Non possiamo ignorare il voto di Strasburgo, anche perche' questo passo e' condiviso dall'opinione pubblica che crede in un Paese accogliente verso chi vuol venire in Italia rispettandone le regole e fuggendo da guerre e repressioni".
LA LEGA: "LA RISOLUZIONE NON RIGUARDA LA BOSSI-FINI" - IL Parlamento Europeo ha chiesto "la revisione di eventuali normative che infliggono sanzioni a chi presta assistenza in mare", sottolinea il vice capogruppo della Lega Nord alla Camera Gianluca Pini. Alcuni organi di stampa "hanno messo in relazione la risoluzione con il testo unico sull'immigrazione. O c'e' malafede - sottolineano - o pura incompetenza".
PDL: "IL VOTO UE STRUMENTALIZZATO" - "Leggo di una grave strumentalizzazione" della risoluzione Ue sull'immigrazione, "da parte di alcuni organi di stampa e del PD con il chiaro obiettivo di influenzare l'opinione pubblica parlando di un'Europa che chiede di rivedere la Bossi-Fini", afferma l'europarlamentare del Pdl Licia Ronzulli. La legge Bossi-Fini, ricorda, "non vieta di soccorrere le persone in pericolo in mare e stabilisce sanzioni solo ed esclusivamente nei confronti degli scafisti e non di chi presta assistenza alle imbarcazioni dei migranti in avaria".