La nuova service tax "sarà molto meno della somma di Imu e Tares", afferma il premier
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"Per la prima volta abbiamo abbassato tasse". Così il premier, Enrico Letta, al Tg1, di ritorno dagli Usa, parla della legge di Stabilità, ricordando anche i "complimenti di Obama perché creano fiducia". La polemica sui 14 euro in più in busta paga, poi, "è assolutamente inventata perché questa cifra - ha spiegato Letta - non è scritta da nessuna parte". Infine, la nuova service tax, per il premier, "sarà molto meno della somma di Imu e Tares".
Enrico Letta si dice vaccinato a convivere con l'instabilità politica della sua maggioranza. Per questo di ritorno da Washington e dai complimenti di Barack Obama, che, chiarisce, "non sono importanti per me ma per creare un clima di fiducia", affronta anche, ma senza drammatizzazioni, sia il malumore del viceministro Stefano Fassina sia l'implosione di Scelta Civica con l'addio di Monti. E fa professione di ottimismo: "Sono convinto ne usciremo molto più forti", sostiene a condizione, però, che si eviti di ricadere nel consueto autolesionismo. Sono molti i fucili spianati che attendono il presidente del Consiglio al suo rientro dalla Casa Bianca. E Letta ha intenzione di affrontare un passo alla volta.
Al presidente del Consiglio interessa inoltre capire perché l'ex premier Mario Monti abbia mosso critiche alla legge di Stabilità ancora prima di conoscerla bene e soprattutto nonostante la disponibilità del governo a migliorarla in Parlamento. "Se avessimo potuto saremmo stati contenti di restituire più soldi ma dalla crisi si esce passo per volta. E noi per la prima volta dopo anni abbiamo abbassato le tasse", è la difesa di Letta, d'accordo con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a discernere tra le critiche costruttive e le chiacchiere che però non aiutano ad uscire dalla crisi "né a raffreddare lo spread".
Il premier è pronto a rivedere, "a saldi invariati" e senza toccare l'impianto, la manovra in Parlamento. Ma il confronto avverrà dentro la maggioranza e non, come torna a chiedere Renato Brunetta, nelle riunioni poco fruttuose della cabina di regia partiti-governo. Poi, chiarisce il premier, "tagliare le tasse sul lavoro non è facile perché abbiamo bisogno di soldi". Un avviso che vale tanto per il Pd quanto per il Pdl, che rumoreggiano chiedendo di più, quanto per i sindacati che sono sul piede di guerra. Anche se l'impressione dentro il governo è che tra i principali partiti di maggioranza ci sia un surplus di strumentalità nelle critiche, dovute alle reciproche battaglie interne nel Pd e nel Pdl.