Anche Angelino Alfano si è detto d'accordo con il leader Pdl sulla necessità di "cambiare luoghi e toni della dialettica del movimento"
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"Sulle agenzie di stampa leggo troppe dichiarazioni di troppi esponenti del Pdl e invito tutti a non proseguire in questa direzione improduttiva". Lo ha affermato il leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, per cercare di spegnere le divisioni interne. "Le diverse opinioni si debbono confrontare non sui giornali, ma attraverso una serena dialettica all'interno dei luoghi delegati del nostro movimento", ha aggiunto.
Anche il vicepremier Angelino Alfano si è detto "pienamente d'accordo" con le parole di Berlusconi. E' necessario, sostiene Alfano, fermare "l'alluvione di agenzie per addetti ai lavori", oltre che "cambiare luoghi e toni della dialettica del nostro movimento". "Condivido totalmente le parole del presidente Berlusconi. Utilizziamo, guidati da lui, i luoghi delegati alla dialettica del nostro Movimento". E' stato il commento di Raffaele Fitto, "leader" dei lealisti che invoca l'azzeramento delle cariche nel partito.
Ma nel Pdl è stallo totale sul progetto del nuovo partito, sul futuro organigramma e sulle modalità per costituirlo. I falchi alzano la voce e cercano di mettere nell'angolo i governativi, imponendo il loro ruolino di marcia che non concede molti spazi ad Angelino Alfano sulla futura gestione degli azzurri. Ma è una strategia che mette in difficoltà l'ex premier che, ora più che mai, ha bisogno di un partito unito e relativamente tranquillo per gestire al meglio le sue vicende giudiziarie e personali.