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Napolitano dà il via libera alle richieste di Letta:
"Chiarimento subito, prendere o lasciare"

Prima di incontrare il Capo dello Stato, il premier ha visto il ministro per i rapporto con il Parlamento, Dario Franceschini, e il vicepremier e segretario del Pdl, Angelino Alfano

Ansa

Tornato da New York, il premier Enrico Letta ha incontrato prima il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, suo collega di partito, e poi, il vicepremier e segretario del Pdl, Angelino Alfano, nel primo faccia a faccia dopo l'innalzamento della tensione politica. Quindi ha visto anche Napolitano, che ha dato il via libera alle modalità del "chiarimento parlamentare" sulle sorti del governo che il premier ha annunciato dagli Usa.

Si tratta, in sostanza, di un "prendere o lasciare" di fronte al quale Letta metterà i ministri e il Parlamento (all'inizio della prossima settimana) perché i problemi del Paese sono "tanti e urgenti" e non si può andare avanti in un clima di tensione continua. Ma anche la risposta del Pdl non dà adito a dubbi: "I ministri del Pdl fanno sapere che non si va da nessuna parte se dal chiarimento si esclude la questione giustizia".

Napolitano: "Smarrito il confronto civile" - Oggi gli scontri politici, diversamente dal passato, producono "smarrimento di ogni nozione di confronto civile e di ogni costume di rispetto istituzionale e personale". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricordando a Milano la figura di Luigi Spaventa. Il quale si impegnò in Parlamento dal 1976 al 1983, "due legislature entrambe raccorciate, prassi molto italiana, da scioglimenti precoci delle Camere".

"Cosa è rimasto di quel modo di vivere la politica" dei tempi in cui operava Spaventa, si è chiesto il presidente della Repubblica nel suo discorso all'università Bocconi. "Cosa è rimasto di quel modo di convivere in un'istituzione, e anche del modo in cui, di conseguenza, si vedeva dall'esterno il mondo della politica?" si è domandato retoricamente il capo dello Stato, constatando amaramente che allora "distanze e scontri sul piano delle idee e del rapporto tra maggioranza e opposizione non producevano, come oggi, smarrimento di ogni nozione di confronto civile e di ogni costume di rispetto istituzionale e personale".

"Voto anticipato è prassi molto italiana" - "Luigi Spaventa si impegnò in Parlamento dal 1976 al 1983, "due legislature entrambe raccorciate, prassi molto italiana, da scioglimenti precoci delle Camere", ha sottolineato Napolitano.

La preoccupazione di Napolitano: "Non posso saltellare" - "Presidente, presidente, tutto bene?". "Beh, non esageriamo. Non posso certo saltellare": così Napolitano ha replicato agli studenti della Bocconi di Milano che gli chiedevano come andasse. Alla domanda se mantenga il suo ottimismo, il presidente della Repubblica ha risposto: "Ottimismo come non pessimismo, ottimismo come ingenuità no". Sui partiti, ha detto: "Vedremo se saranno responsabili".