"FATTO IMPROVVISO"

Dimissioni Pdl, Napolitano: "Fatto inquietante"Letta: "Torno a Roma e convincerò tutti"

Il capo dello Stato: "Assurdo evocare un colpo di Stato". Il premier: "L'Italia è stata umiliata"

26 Set 2013 - 20:56
 © Tgcom24

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Per Giorgio Napolitano l'ipotesi di dimissioni dei parlamentari del Pdl rappresenta un "fatto istituzionalmente inquietante". "Ieri sera è capitato un fatto politico improvviso al quale debbo dedicare tutta la mia attenzione", ha infatti detto il capo dello Stato, spiegando la sua assenza a un convegno in programma al Senato.

Il presidente della Repubblica, infatti, avrebbe dovuto partecipato a un convegno promosso dalla Fondazione De Gasperi dedicato alla figura dello statista Dc e di Konrad Adenauer. Al suo posto ha inviato un messaggio, motivando la sua assenza per "un fatto politico improvviso" a cui "devo dedicare tutta la mia attenzione".

Napolitano: "Nessun colpo di Stato" - "Assurdo evocare un colpo di Stato". Durissimo il comunicato diramato dal Quirinale all'indomani della riunione del Pdl in cui sono state minacciate le dimissioni da parte dei parlamentari. "C'è ancora tempo, e mi auguro se ne faccia buon uso, per trovare il modo di esprimere - se è questa la volontà dei parlamentari del PdL - la loro vicinanza politica e umana al Presidente del PdL, senza mettere in causa il pieno svolgimento delle funzioni dei due rami del Parlamento". Afferma Napolitano. "L'orientamento assunto dall'Assemblea dei gruppi parlamentari del PdL non è stato formalizzato in un documento conclusivo reso pubblico e portato a conoscenza dei Presidenti delle Camere e del Presidente della Repubblica. Ma non posso egualmente che definire inquietante l'annuncio di dimissioni in massa dal Parlamento - ovvero di dimissioni individuali, le sole presentabili - di tutti gli eletti nel PdL".

Napolitano sottolinea che "ciò configurerebbe infatti l'intento, o produrrebbe l'effetto, di colpire alla radice la funzionalità delle Camere. Non meno inquietante - aggiunge - sarebbe il proposito di compiere tale gesto al fine di esercitare un'estrema pressione sul Capo dello Stato per il più ravvicinato scioglimento delle Camere".

Napolitano: "Le sentenze si applicano" - "Non occorre neppure rilevare la gravità e assurdità dell'evocare un "colpo di Stato" o una "operazione eversiva" in atto contro il leader del PdL. L'applicazione di una sentenza di condanna definitiva, inflitta secondo le norme del nostro ordinamento giuridico per fatti specifici di violazione della legge, è dato costitutivo di qualsiasi Stato di diritto".

Letta: "Torno a Roma e convinco tutti" - Il premier Enrico Letta ha fatto sapere ai gruppi dei partiti che sostengono l'esecutivo che al suo rientro a Roma da New York è intenzionato a chiedere una verifica di governo ma non "una cosa da prima Repubblica", bensì un confronto in cdm con le parti in causa.  "Venerdì torno a Roma e sono certo che riuscirò a convincere tutti sulla corretta priorità dei problemi in agenda", ha detto il premier intervenendo alla Columbia University di New York.

"Umiliazione per l'Italia" - Quanto accaduto è "un'umiliazione per l'Italia. Appena atterrato a Roma mi reco da Napolitano per un chiarimento su come andare avanti". Ha detto ancora Letta: "Serve un chiarimento nel governo e in parlamento: voglio decidere insieme a Napolitano le modalità. Voglio che tutto accada davanti ai cittadini". "Esprimo profonda condivisione per le parole del capo dello Stato, dalla prima all'ultima parola", dice ancora il premier che nel descrivere Napolitano ha aggiunto "è un faro, una guida".

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