APPROVATO

Decreto del Fare, ok definitivo della CameraLetta: "Crescita c'è, ma sia legata al lavoro"

Il testo - approvato con 319 sì, 110 no e 2 astenuti - è legge. Boldrini: "Non chiudiamo per ferie"

09 Ago 2013 - 13:50
 © Ansa

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Sì definitivo dell'Aula della Camera al decreto legge Fare. Il testo è stato approvato con 319 sì, 110 no e 2 astenuti. Mercoledì il dl era passato in Senato. Il maxi-provvedimento contiene misure che vanno dalle semplificazioni allo smaltimento dell'arretrato della giustizia civile, dalle infrastrutture al sostegno alle Pmi, passando per le multe e la sicurezza della scuole.

I contenuti del provvedimento - Il provvedimento contiene diverse misure volte a sostenere il flusso del credito alle imprese, semplificare la burocrazia e abbreviare la durata dei procedimenti civili, anche attraverso il ripristino della mediazione obbligatoria per un ampio spettro di controversie.

Boldrini: "Montecitorio non chiude per ferie" - "La Camera non chiude per ferie: commissioni ed Aula possono essere convocate in qualsiasi momento". Lo ha detto nell'Aula dei Montecitorio la presidente Laura Boldrini prima di salutare per la pausa estiva dei lavori i deputati, cui ha "dato atto dell'impegno e del lavoro svolto negli ultimi mesi in tutte le sedi". Boldrini ha osservato che "tutti hanno lavorato con grande impegno, a conferma dell'importante ruolo del Parlamento".

Letta: "Ripresa c'è, ma l'autunno sarà difficile" - Il premier Enrico Letta, intanto, manifesta un cauto ottimismo. "I segnali di crescita e ripresa ci sono", ha affermato. "Il clima sociale, però, è molto faticoso e pieno di difficoltà: è questo il rischio più grande per l'autunno", ha aggiunto. "Sappiamo benissimo che questa ripresa rischia di essere una ripresa di crescita senza lavoro. Questo è il grosso rischio che c'è, ma noi vogliamo lavorare perché non sia anemica. E' necessario legare la crescita al lavoro", ha sottolineato.

"Fiducia mercati è figlia della stabilità" - "Spero che la politica italiana non si dimentichi l'importanza dei tassi di interesse e dello spread. Ho avuto l'impressione che se ne è parlato tanto nel 2011, poi come spesso avviene in Italia c'è stata una indigestione e non se ne parla più", ha detto Letta rimarcando che la fiducia tornata sui mercati, dimostrata dallo spread "ai minimi", è "figlia della stabilità".

"Governo più solido di quanto pensino detrattori" - Per quanto riguarda la tenuta dell'esecutiva, Letta è fiducioso. "Sapete che siamo abituati a navigare su una nave che naviga sempre tra tempeste, onde e marosi. La nave - ha detto - si sta dimostrando più solida di quel che pensano i nostri detrattori".

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