FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Coppi: "Intervista Esposito? Cosa mai vista"
Cassazione e Anm "bacchettano" il magistrato

I legali di Berlusconi allʼattacco del presidente della corte di Cassazione. Nei suoi confronti per ora non è stata avviata alcuna azione sul piano disciplinare nè dalla Suprema Corte né dallʼAnm

Da video

"Non si è mai visto, è una cosa inusuale, la vicenda suscita perplessità e preoccupazioni", così ai microfoni di Tgcom24 Franco Coppi commenta l'intervista del giudice Antonio Esposito. "Non spetta a noi valutare il suo comportamento - ha aggiunto - ci sono organi adesso deputati per farlo". L'avvocato di Berlusconi ha quindi spiegato che è in fase di valutazione l'eventuale ricorso alla Corte europea.

"Noi eravamo molto curiosi di conoscere la motivazione della sentenza. Siamo stati soddisfatti in anteprima da queste dichiarazioni del Presidente Esposito", ha rilevato il legale. "Non mi sento abilitato a dare dei giudizi di ordine etico; per quanto riguarda altri profili di questa vicenda, - ha aggiunto Coppi - ci sono organi deputati a valutare il comportamento dei magistrati e spetterà a loro stabilire se rientri nell'ambito delle regole deontologiche che devono essere rispettate".

L'Anm: "Esposito inopportuno, ma nessuna punizione" - E non si è fatta attendere la presa di posizione dell'Associazione Nazionale Magistrati: "Stiamo parlando di una sentenza irrevocabile e dunque va esclusa qualunque tipo di conseguenza processuale, visto che non c'è stata anticipazione di giudizio; così come vanno escluse conseguenze disciplinari, che sorgono quando le dichiarazioni coinvolgono soggetti di un procedimento in corso di trattazione". Lo dice il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli.

Cassazione: "Nessuna conseguenza sul processo" - L'intervista rilasciata dal presidente della sezione feriale della Cassazione, Antonio Esposito "non inficia, né cambia la decisione sul processo Mediaset". Lo affermano fonti della Suprema Corte che rilevano come il verdetto "è già stato emesso e sancito con la pubblica lettura del dispositivo in aula al termine dell'udienza".

Santacroce: "Intervista Esposito inopportuna" - Ad avviso del primo presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce, è stata "inopportuna" l'intervista concessa al Mattino dal presidente della Sezione feriale della Cassazione, Antonio Esposito. Santacroce ha poi aggiunto che il ministro della giustizia, Annamaria Cancellieri, ha chiesto chiarimenti alla Cassazione dopo l'intervista rilasciata da Esposito e la Suprema Corte gli ha dato "ogni chiarimento" disponibile. Al momento non è stata avviata alcuna azione sul piano disciplinare nei confronti del magistrato.

Csm, laici Pdl: "Aprire una pratica su Esposito" - I membri laici del Csm in quota Pdl hanno chiesto al Comitato di presidenza dell'organo di controllo della magistratura di aprire una pratica sul giudice Antonio Esposito. Sottolineando la "gravità" nell'aver anticipato le motivazioni della sentenza, hanno spiegato come queste "esternazioni potrebbero rappresentare un'indebita e inopportuna pressione" nei confronti del relatore che sarà a chiamato a redarre le motivazioni.

Ghedini: "Ci saranno riflessi sulla valutazione della sentenza" - "Il fatto in sè è ovviamente gravissimo e senza precedenti". "Gli organi competenti dovranno urgentemente verificare l'accaduto che non potrà non avere dei concreti riflessi sulla valutazione della sentenza emessa". Lo dichiara l'avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, in merito all'intervista del giudice Antonio Esposito. "Solo nei processi nei confronti del presidente Berlusconi possono verificarsi fatti simili", afferma Ghedini in una nota.

"Fra l'altro il dott. Esposito avrebbe affermato che il presidente Berlusconi sarebbe stato avvertito delle asserite illecite fatturazioni da 'Tizio, Caio e Sempronio' e per ciò meritava la condanna - prosegue Ghedini -. La tesi in punto di diritto è del tutto errata, ma come qualsiasi controllo degli atti può dimostrare, così non è. Mai nessun testimone ha dichiarato che Silvio Berlusconi conoscesse o si occupasse dell'acquisto dei diritti cinematografici nè in particolare che si occupasse degli ammortamenti o delle dichiarazioni fiscali".