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Mediaset, pg: rigettare i ricorsi di Berlusconi

Il procuratore generale della Cassazione, Anonio Mura, chiede però per il leader del Pdl la riduzione a 3 anni dellʼinterdizione dai pubblici uffici. DellʼUtri: "Berlusconi non lascerà mai lʼItalia"

Ansa

Nella sua requisitoria al processo Mediaset, il pg della Cassazione, Antonio Mura, a parte la rideterminazione a tre anni dell'interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, ha chiesto per il resto il rigetto dei ricorsi presentati dallo stesso leader del Pdl e dagli altri imputati. La sentenza del processo è attesa tra mercoledì sera e giovedì.

Il pg: "Passioni fuori dall'Aula" - "E' questo un processo carico di aspettative e che suscita passioni ed emozioni esterne che sono manifestazione del libero dibattito e della vita democratica, ma aspettative e passioni devono rimanere confinate fuori dallo spazio dell'Aula giudiziaria": questo l'inizio della requisitoria del sostituto procuratore generale. Il pg ha ricordato che il suo compito sarà svolto con "imparzialità in termini coincidenti" con la giurisprudenza della Corte.

Dell'Utri: "Berlusconi non lascerà mai l'Italia" - Secondo Marcello Dell'Utri Silvio Berlusconi non "lascerà mai l'Italia". L'ex senatore lo esclude "nella maniera più assoluta". "Berlusconi non e' uno qualunque - ha aggiunto - lui non lo può fare, al limite lo posso fare io". Il leader del Pdl "è sereno" in queste ore sempre secondo l'amico. A una domanda su cosa farà in caso di condanna, ha risposto: "Dipende, se vorrà fare il Grillo della situazione lo potra' fare: io non gli do consigli faccia quello che sente di fare".

Sentenza forse giovedì -
"Mercoledì sera o più probabilmente giovedì potrebbe esserci la decisione della Cassazione", ha aggiunto Coppi. Nessuno dei difensori degli imputati chiederà il rinvio dell'udienza. Il processo dovrebbe arrivare a decisione tra mercoledì e giovedì. La causa deve ancora essere chiamata innanzi alla Sezione feriale. Ci sono altri sette procedimenti nel ruolo di marcia della Sezione feriale prima che venga chiamata la causa Mediaset.

Le condanne di secondo grado - Berlusconi è stato condannato sia in primo grado che in appello a 4 anni di reclusione, tre dei quali condonati dall'indulto, e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale. Assieme a lui sono stati condannati il produttore Frank Agrama, l'ex consulente Mediaset Daniele Lorenzano e la manager Gabriella Galetto.

Anche gli altri imputati non chiedono rinvii - L'avvocato Roberto Pisano, difensore del produttore cinematografico egiziano, Frank Agrama, non chiederà il rinvio e nemmeno gli avvocati della ex manager Mediaset, Gabriella Galetto. A quanto si è appreso dai legali, nemmeno la difesa di Daniele Lorenzano lo chiederà.

La requisitoria del pg: "Il processo ha rispettato le regole" - "Posso senz'altro affermare che dall'osservazione delle modalità di svolgimento di questo processo le regole di legge sono state rispettate e non c'è contrasto con i principi del giusto processo". Lo ha detto il pg Antonio Mura, nella sua requisitoria al processo Mediaset respingendo le "obiezioni processuali" degli imputati.

"Continuità nel sistema di false fatturazioni" - Nel meccanismo di fatturazioni fittizie emerso nel processo Mediaset si rileva "una continuità del sistema" che aveva il duplice obiettivo di "gonfiare i costi per benefici fiscali e produrre pagamenti per la costituzione all'estero di ingenti capitali", ha aggiunto il sostituto pg Mura, nella requisitoria in Cassazione.

"Imputati colpevoli di frode fiscale" - Nella vicenda Mediaset "sono presenti tutti gli elementi costitutivi della fattispecie di reato di frode fiscale ascritta agli imputati", ha detto ancora Mura, verso la fine della requisitoria. Silvio Berlusconi è "l'ideatore del meccanismo delle frodi fiscali" oggetto del processo. Per il pg, è stato "perdurante il controllo di Berlusconi su Mediaset".

"Ridurre l'interdizione di Berlusconi, per il resto rigetto" - "Ferma la condanna per il reato di frode fiscale, la pena della reclusione e l'interdizione dai pubblici uffici, occorre ricondurre questa sanzione accessoria ai termini di legge", ha anche chiesto il pg della Cassazione Mura, rilevando la necessità di ridurre l'interdizione quinquennale dai pubblici uffici per il leader del Pdl. "La pena accessoria dell'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici nei confronti di Silvio Berlusconi deve essere ridotta a tre anni". Il pg, a parte la rideterminazione a tre anni dell'interdizione dai pubblici uffici, ha chiesto per il resto il rigetto dei ricorsi presentati dallo stesso Berlusconi e dagli altri imputati.

Avvocatura Stato: confermare le pene - Il rigetto di tutti i motivi di ricorso e la conferma delle pene e delle statuizioni civili. Questa invece la richiesta avanzata dall'avvocato dello Stato, Gabriella Vanadio, in rappresentanza dell'Agenzia delle entrate che si e' costituita parte civile nel processo Mediaset.

L'avv. Coppi: "L'interdizione? Era un errore palese" - L'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per Silvio Berlusconi "era un errore palese". Così l'avvocato Franco Coppi ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se fosse soddisfatto della richiesta di rideterminazione della pena accessoria da parte del pg sul caso Mediaset. "C'era un errore nella sentenza e il procuratore generale ha chiesto di riparare rideterminando la pena", ha aggiunto il professor Coppi.