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Caso Ablyazov, Procaccini: "Alfano dice il vero"
Pansa: "Gestita male l'invasività dei kazaki"

Disappunto del ministro degli Esteri, Bonino: "Irrituale il comportamento dei loro diplomatici"

LaPresse

Non c'è "nessuna contraddizione" con la versione di Alfano: "Mi riconosco nella sua veritiera ricostruzione". Così il dimissionario capo di gabinetto del ministro dell'Interno, Giuseppe Procaccini, torna sulla vicenda kazaka. E spiega che "leggo su alcuni giornali una ricostruzione sostanzialmente corretta delle mie parole", mentre "alcune ricostruzioni tendono a mettermi in contraddizione" con Alfano quando "non c'è alcuna differenza di visione".

"Tra l'altro - continua Procaccini - preciso che i miei colloqui con i giornalisti, nonché le mie dimissioni, sono antecedenti alle comunicazioni rese, sulla relazione, dal ministro in Parlamento; relazione che è coerente con quanto da me affermato".

Bonino: "Irrituale l'azione dell'ambasciatore kazako" - Emma Bonino ha espresso all'incaricato d'affari kazako forte sorpresa e disappunto per le irrituali modalità di azione presso le autorità italiane dell'ambasciatore Yelemessov sul caso Shalabayeva. Il ministro ha in particolare stigmatizzato la circostanza che i rappresentanti kazaki non abbiano mai interessato la Farnesina.

"Garantire libertà di movimento a moglie e figlia" - Il ministro degli Esteri ha ribadito all'incaricato d'affari del Kazakistan, Zhanybek Manaliyevla, - convocato urgentemente alla Farnesina in assenza dell'ambasciatore Adrian Yelemessov - la richiesta del governo italiano che alla signora Shalabayeva e alla piccola Alua siano garantiti tutti i diritti da parte delle autorità kazake. A seguito della revoca del provvedimento di espulsione, da parte italiana ci si attende che alle due cittadine kazake possa essere quanto prima restituita la piena libertà di movimento.

Pansa: "Il gabinetto del ministro non fu informato dell'espulsione" - Al gabinetto del ministro sono state date solo informazioni sulla ricerca del latitante e non sulla successiva espulsione. Lo ha detto il capo della polizia, Alessandro Pansa, in audizione alla commissione Diritti umani del Senato. Pansa ha spiegato che l'Interpol, per statuto, non inserisce nei suoi bollettini di ricerca rifugiati e ricercati per motivi politici e nel caso di Mukhtar Ablyazov non diceva che aveva ottenuto uno status di rifugiato a Londra.



"Shalabayeva non ha chiesto asilo" - "Alma Shalabayeva - ha spiegato ancora Pansa - non ha mai fatto richiesta di asilo, non so se il giudice di pace ha dimenticato di verbalizzarlo. Potevano segnalarlo gli avvocati, ma ciò non è avvenuto, potevano andare all'ufficio immigrazione che accoglie sempre i legali". Poi, smentendo quanto apparso oggi sui giornali, ha aggiunto: "Non mi risultano" telefonate dai diplomatici kazaki a Procaccini, mentre i diplomatici si trovavano all'aeroporto di Ciampino in attesa di imbarcare Alma Shalabayeva e la figlia sull'aereo diretto ad Astana.

"Gestita male l'invasività dei kazaki" - Pansa ha sottolineato come "l'invasività" dei diplomatici kazaki che chiedevano la cattura di Mukhtar Ablyazov "non sia stata ben gestita dai vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza". "Il fatto che un diplomatico attivi direttamente organi dell'esecutivo e sia andato in questura per la denuncia rientra in uno schema di totale normalità, ma la presenza massiccia delle autorità kazake in questura è un difetto per cui la vicenda non è stata gestita correttamente".