Svolta radicale dopo 20 anni di amministrazione leghista. Said Chaibi (Sel): "Io? Italianissimo. I trevigiani erano stanchi del linguaggio medievale di Gentilini, hanno voglia di cambiamento"
Dopo 20 di amministrazione leghista, arriva la svolta di Treviso che questa volta alle amministrative 2013 sceglie la coalizione di centrosinistra per governare un comune da sempre dalla forte connotazione "nordista". E, tra i giovani eletti, svetta nella lista di Sel Said Chaibi. Il neo consigliere 22enne, di origini marocchine, nato in Italia da genitori immigrati, e che è, come lui stesso afferma, "italianissimo". La sua elezione è il segno dei tempi che cambiano, anche in una città come Treviso.
Nell'intervista all'Huffington post, Chaibi, nonostante la giovane età, dimostra stoffa da vendere. Lui e la sua coalizione sono riusciti a espugnare una roccaforte del Carroccio. "È vero - dice parlando del risultato delle elezioni -, ma il vero sconfitto non è Gentilini bensì la Lega che non voleva candidarlo e non lo ha sostenuto in campagna elettorale. Il risultato di Gentilini (44,5% dei voti, ndr) è tutto merito suo e gliene diamo atto. Ma la nostra vittoria significa anche che i trevigiani erano stanchi del suo linguaggio medievale e che la destra, contraria alla sua candidatura, si sta in qualche modo evolvendo".
Quindi la vittoria del centrosinistra è la vittoria della voglia di cambiamento, di cittadini stufi di certi tipi di linguaggi, antichi e violenti. Anche Chaibi è stato nel mirino di questi attacchi. Per raccontare l'ultimo episodio di discriminazione di cui è stato vittima basta guardare a queste ultime elezioni. Per screditare il neo sindaco Malindo (Pd) infatti hanno colpito il ragazzo di origini marocchine facendo girare 160mila volantini (a Treviso - racconta Chaibi - sono all'incirca 80mila) che lo accostavano alla Boldrini e lo accusavano di difendere Kabobo. "Di fronte a questi attacchi - afferma il neo consigliere, che tanti già gli vedono un futuro come assessore - abbiamo reagito con calma e serenità, e con sorpresa abbiamo constatato come anche i trevigiani avessero capito che non sono un eversivo".
La verità, dice il 22enne, è anche che, se Gentilini ha perso, è perché non sono state effettuate politiche per i più bisognosi né contro la crisi. "La città è una bomboniera - spiega -, ma una amministrazione non può essere valutata soltanto per aver abbellito il centro storico. Non sono state messe in campo politiche contro la crisi, e nessun intervento di riqualificazione per gli spazi privati e pubblici da dare alle persone in difficoltà". In effetti Said Chaibi, come lui stesso sostiene, rappresenta molto più di se stesso. La sua vittoria è un po' la vittoria di tutti quegli immigrati che vivono onestamente e non sono, come spesso vengono indicati in maniera semplicistica, degli eversivi violenti.