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Governo, Letta: Berlusconi non detta la linea

Il premier: "Lʼesecutivo nasce da una situazione eccezionale. Il Paese ha bisogno di uscire dallo stallo con riforme economiche ed istituzionali"

Ansa

Secondo Enrico Letta l'alternativa a questo governo, che nasce da una "situazione eccezionale" non c'è: bisogna passare per "questo pertugio". Lo afferma il premier, intervistato da Ezio Mauro a Firenze. Per Letta il Paese "ha bisogno di uscire dallo stallo con riforme economiche ed istituzionali". Poi, va affrontato lo scioglimento dei nodi del nostro sistema istituzionale, altrimenti ogni confronto elettorale "non scioglierà i problemi".

"Poli uniti su politiche, non su politica" - L'attuale governo è un passaggio "eccezionale", "una mezza rivoluzione" ma rispetto ad esso non c'erano alternative "se non tornare immediatamente al voto, avendo creato un caos istituzionale maggiore oltre ad aver generato un equilibrio politico peggiore", aggiunge Letta. Quello del governo "è un percorso faticoso, difficile, che si deve spiegare e raccontare". Poi invita a fare una distinzione tra "politiche e politica". "Noi siamo impegnati sulle politiche, il governo è impegnato sulle politiche perché tra componenti diversi si trova intesa sulle politiche; se parliamo politica non troviamo intesa".

"Non c'è bisogno di nessuna pacificazione" - A proposito della maggioranza e del governo, Enrico Letta sottolinea che "non bisogna fare nessuna pacificazione, non mi sento Togliatti nel dopo guerra, né Aldo Moro o Berlinguer: penso che il momento sia diverso e c'è bisogno che questo tentativo abbia successo".

"Già i primi risultati del governo" - Letta elenca le iniziative all'attivo del governo. Dal primo maggio, quando ha iniziato a lavorare, sono già stati adottati provvedimenti su "lavoro, edilizia, ristrutturazioni, ambiente, che sono già operativi", dichiara. E ancora "interventi in materia istituzionale, sui costi della politica". Molte realizzazioni sono state "molto faticose" ma "danno il segno di un cambio di passo e di aver colto il messaggio".

"Spero unanimità su ddl finanziamento partiti" - Il premier auspica che il ddl sul finanziamento dei partiti sia approvato all'unanimità dalle Camere. Letta ha spiegato di non aver voluto fare un decreto perché "questo e' il tipico terreno in cui tutti possono essere protagonisti, il governo non si vuole intestare il successo". Letta ha ricordato il sì all'unanimità al dl sui debiti della Pa: "Penso che si può fare anche sul ddl" sul finanziamento dei partiti.

Lavoro, "Io e Hollande a vertice Berlino" - Dopo aver sottolineato che l'attuale governo ha fatto entrare nell'agenda europea come tema centrale quello del lavoro, Letta ha annunciato che la cancelliera Merkel ha convocato per il 3 luglio a Berlino un incontro con tutti i ministri del Lavoro al quale parteciperà anche lui con il presidente francese François Hollande". Poi il premier ha aggiunto che bisogna riuscire a fare un "credito d'imposta" per promuovere l'occupazione giovanile. Per far arrivare più soldi alle piccole e medie imprese, Letta si dice convinto della necessità di fare l'unione bancaria europea.

"Uscire da euro? Disastro finale per Italia" - A proposito dell'euro, Letta pensa che uscire dalla moneta unica sarebbe "il disastro finale per l'Italia, un errore drammatico, perché finirebbe l'euro".

Europa unita su tutti i fronti - Per Letta l'Europa deve unirsi maggiormente. Di fronte alla crisi economica, occorre avere istituzioni che decidano in tempo reale". Con un unico "presidente europeo", insieme a "un ministro economico, un ministro degli Esteri, un direttore della Banca centrale, un Parlamento". E "anche un esercito unico" per risparmiare sulle spese militari. Inoltre, con il semestre di presidenza italiana della Ue abbiamo "una grande occasione" per arrivare all'unione politica. E l'Italia puo' essere "il Paese rompighiaccio" che consente di fare il grande passo. Per Letta sarebbe "il sogno di una vita, realizzare le idee di Spinelli".

"Togliersi sassolini? A volte meglio evitare" - Alla domanda se in Europa gli viene voglia di "togliersi i sassolini dalle scarpe", Letta risponde: "Io devo raggiungere risultati e obiettivi: A volte togliersi i sassolini dalle scarpe serve a raggiungerli, ma quando ha effetti negativi mi trattengo perché l'obiettivo non è il mio consenso personale".

"Nessuna riforma senza taglio parlamentari" - Enrico Letta ritiene che non si possa immaginare di toccare la legge elettorale senza toccare il punto principale richiesto dall'opinione pubblica e cioè la "riduzione del numero di parlamentari". Per il premier è necessario anche eliminare il "bicameralismo perfetto" e solo il Comitato bicamerale "dei 40" può dare la spinta per farlo. Letta garantisce poi che dalle riforme istituzionali "non uscirà alcun mostro" perché "le garanzie ci sono", compreso il referendum finale da lui voluto. Adesso, "il governo fa un passo indietro, ora spetta al Parlamento fare la sua parte" per le riforme istituzionali.

Legge elettorale, "nessun tipo di accordo" - Il presidente del Consiglio rassicura che sulla riforma della legge elettorale "non c'è nessun accordo"; anzi, è il punto sul quale "la distanza tra i partiti è maggiore". Poi aggiunge che "il governo deve intervenire solo in ultima istanza", ma se i "partiti non trovano l'accordo" allora andrà avviata "una riflessione". Gli italiani, prosegue, abbiano "fiducia" nel tentativo di questo governo perché dietro "non ci sono sotterfugi" ma solo il tentativo di uscire da una "situazione eccezionale" per riprendere "il confronto bipolare in una condizione virtuosa".

"Berlusconi non detta la linea" - Rispondendo al direttore di Repubblica, Ezio Mauro, che gli faceva osservare come fosse Berlusconi il "vero driver del governo", Letta ha replicato in questo modo. "Lunedì pomeriggio ci renderemo conto che non è così e che gli elettori sono consci che non c'è qualcuno che ci detta la linea". Sull'ipotesi di una condanna di Silvio Berlusconi, Letta ritiene che "non ci sarà nessuna influenza" sul governo. Sul tema del rapporto politica-giustizia poi, "mi auguro senso di responsabilità da parte di tutti i parlamentari della maggioranza" perché è "inutile alzare bandiere e bandierine sapendo che è una cosa velleitaria".

"Impegno per legge contro corruzione" - Il presidente del Consiglio annuncia anche che a Palazzo Chigi è al lavoro un gruppo di giuristi per "nuove norme per il contrasto a corruzione e criminalità organizzata", come il contrasto al voto di scambio mafioso, l'auto riciclaggio e una gestione diversa dei beni confiscati. L'impegno è a fare una legge che "sarà portata in Parlamento".

"Imu, voglio riformarla senza sfasciare i conti" - Su un tema caro a Silvio Berlusconi, poi, Letta afferma che "ho preso nel discorso della Camera degli impegni sull'Imu che intendo mantenere, ma senza sfasciare i conti pubblici". "Abbiamo approvato un decreto che fissa al 31 agosto la data per la riforma dell'Imu. Le modalità saranno note in quel momento, poi il Parlamento deciderà se approvarle". Poi, sull'Iva, "faremo di tutto per evitare l'aumento ma tra i poteri del governo non c'è quello di stampare moneta".