L'intesa, attesa da decenni, segna la fine degli accordi separati. Camusso (Cgil): "Finisce una lunga stagioni di divisioni". Letta: "Ora è il momento di unire"
© Ansa
Cgil, Cisl e Uil e Confindustria hanno raggiunto uno storico accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale. I leader dei sindacati Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti ed il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi, hanno siglato l'intesa, che segna la fine degli accordi separati, dopo quattro ore di confronto.
Camusso: "Fine delle divisioni" - "Un accordo storico, che mette fine ad una lunga stagione di divisioni". Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, definisce l'intesa.
Letta: "Ora è il momento di unire" - Il plauso all'accordo arriva anche dal premier Enrico Letta che twitta: "Una bella notizia l'accordo appena firmato Confindustria-sindacati: è il momento di unire, non di dividere per combattere la disoccupazione".
Che cosa prevede l'accordo - Con questo accordo si mettono nero su bianco le regole per certificare gli iscritti e il voto dei lavoratori, indicando la soglia del 5% per sedere al tavolo della contrattazione nazionale. Nel settore privato, come già accade da 20 anni nel pubblico impiego, la rappresentatività verrà misurata attraverso l'incrocio, il mix tra numero degli iscritti e voto proporzionale delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie). L'intesa indica anche le regole per validare gli accordi, definiti dalle organizzazioni sindacali che rappresentano almeno il 50% più uno, cioè la maggioranza semplice. La stessa maggioranza semplice richiesta per la consultazione certificata dei lavoratori, il voto a cui cioè verranno sottoposti gli stessi accordi. Così se un contratto nazionale è sottoscritto dal 50% più uno della rappresentanza sindacale "tutti - chiarisce Squinzi- sono tenuti a rispettare quanto stabilito da quel contratto".