Sei i candidati in lizza, favoriti Sassoli e Marino. Scoppia il caso sulle file di rom ai seggi
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A Roma è stato il giorno delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco che dovrà sfidare Gianni Alemanno e l'avvocato di M5S, Marcello De Vito. A sfidarsi sei aspiranti primi cittadini: Gemma Azuni (Sel), Mattia Di Tommaso (Psi), Paolo Gentiloni, Ignazio Marino, Patrizia Prestipino e David Sassoli. Tra le novità di queste primarie il voto aperto anche ai 16enni, purché muniti di documento di identità.
Membro del Pd denuncia brogli: "Voti comprati" - Un membro della direzione del Pd ha denunciato brogli alle primarie. "Le solite incredibili file di rom che si scoprono appassionatissimi di politica", ha scritto su Facebook Cristiana Alicata. L'esponente del Pd ha poi aggiunto: "Il razzismo non c'entra nulla. Sono voti comprati. Punto. Chi lo nega è complice dello sfruttamento della povertà che fa il clientelismo in politica".
I manifesti di Sassoli - La campagna elettorale era stata solo sfiorata da qualche polemica, come la questione dei manifesti abusivi dell'europarlamentare Sassoli che hanno scatenato le ire dei suoi avversari, tanto che qualcuno aveva chiesto la sua uscita dalla competizione. I favoriti della vigilia proprio David Sassoli e Ignazio Marino, suo principale sfidante con lo slogan "Daje", che ha ricevuto l'appoggio di Stefano Rodotà, Nichi Vendola, Verdi e Antonio Ingroia.
Le denunce su Facebook - A Tor Bella Monaca, la polizia è intervenuta dopo una violenta lite tra esponenti del Pd, nata perché alcuni testimoni sostenevano di aver visto fuori dal seggio immigrati "ricevere dei soldi". Ma segretario del Pd Roma, Marco Miccoli, ha respinto le accuse: "Se le primarie sono aperte agli immigrati, loro votano. Al momento non ci è pervenuta nessuna denuncia". Il vicepresidente del consiglio del VI Municipio, Fabrizio Cremonesi ha fatto notare anche che "la presenza massiccia di comunità straniere al voto induce a pensare che ci sia un semi-falsamento nell'esito delle primarie". "Ci sono stati anche fatti pesanti di intimidazione e addirittura aggressione verbale se non fisica nel seggio di Tor Bella Monaca - ha aggiunto - dove la segretaria del circolo aveva impedito il voto ad alcuni immigrati non in possesso dei requisiti".
"Numerosissime irregolarità" - Le denunce si sono scatenate sui social network e attraverso dichiarazioni stampa ma, nei prossimi giorni, il tutto potrebbe finire per vie legali. Uno dei sei candidati, Gemma Azuni (Sel), annuncia: "Ci hanno segnalato numerosissime irregolarità come la presenza di materiale elettorale di altri candidati all'interno di alcuni seggi. Le verificheremo e vedremo se ci sono i presupposti per fare ricorso".