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Governo, M5S rilancia: a noi l'incarico

"Napolitano faccia il nostro nome", chiede il capogruppo Crimi dopo lʼennesimo no a Bersani. Il premier incaricato salirà al Quirinale per riferire sulle consultazioni. Scontro Pd-Pdl per il Colle. Alfano: "Bersani rovesci la situazione"

Ansa

Ancora una giornata convulsa, con l'ennesimo no del Movimento 5 Stelle a Bersani. I grillini rilanciano: "Se Napolitano fa un altro nome, è tutto un altro percorso istituzionale". Così il capogruppo Crimi: "Siamo pronti a proporci direttamente per l'incarico di formare una squadra di nominativi nuovi". E oggi il premier incaricato salirà al Quirinale per riferire sulle consultazioni.

I capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi hanno incontrato il presidente incaricato Pier Luigi Bersani per ribadire l'indisponibilità del M5S a sostenere un governo a guida Pd. I 5 Stelle confermano che non voteranno la fiducia "né a un governo politico né tecnico" e annunciano che neppure si presteranno ad uscire dall'Aula al momento del voto.

Bersani ai grillini: "Non siamo a Ballarò"
Respingono ogni accusa di irresponsabilità. "Siamo gli ultimi a doversi sentire responsabili: se siamo qui è anche perché i partiti non hanno votato una nuova legge elettorale", precisa Crimi. Bersani rilancia con la carta del cambiamento ("Non avete voi l'esclusiva") e nega di avere ambizioni personali, ("solo un insano di mente potrebbe avere la fregola di governare ora"). Ma di fronte alla rivendicazione di un governo a 5 Stelle sbotta: "Purtroppo non siamo a Ballarò; il governo è una roba seria".

Grillo: "Padri puttanieri"
Subito Grillo attacca sul suo blog. Dopo 20 anni di promesse il M5S non può più fidarsi del Pd: Bersani e Berlusconi sono "i padri puttanieri" dei nuovi "figli di nessuno", i ragazzi di oggi ingannati per 20 anni dai partiti. "Pdl e pdmenoelle sono vent'anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni", scrive Grillo.

Governo sì, governo no
Si tenta allora la carta di un governo del presidente. Vito Crimi, interpellato in proposito, prima lascia uno spiraglio: "Se Napolitano fa un altro nome è tutta un'altra storia" e poi ricorda "non voteremo mai un governo targato Pd anche se guidato da una persona terza". Poi però arriva la precisazione: un governo a guida 5 Stelle. Se non c'è incarico al Pd "il percorso delle consultazioni riprenderebbe il suo iter, nel quale, come già puntualizzato, il M5S si assumerà la sua responsabilità politica, proponendosi direttamente per l'incarico", spiega Crimi. Che chiarisce: "Leggo che avrei subordinato la trattativa per la formazione di un nuovo Governo all'esclusione di Bersani. Preciso che l'affermazione 'Se Napolitano fa un altro nome e' tutta un'altra storia' si deve intendere nel senso di 'tutto un altro percorso istituzionale'". Al Senato, dopo le precisazioni di Crimi, nessuno parla ma subito dopo l'Aula in serata i senatori si riuniscono di nuovo. E il dubbio serpeggia.

Quirinale, Alfano: "Bersani rovesci la situazione" - "Le forze parlamentari - dice Bersani - si stanno prendendo le loro ore di riflessione e domani attendo una risposta conclusiva". Le diplomazie sono al lavoro e qualche segnale di apertura si registra sul fronte della Lega. "E' verosimile - si chiede il segretario leghista Roberto Maroni - che Pdl e Lega non si oppongano alla nascita del governo? Non so quanto probabile ma è possibile a certe condizioni e ieri l'abbiamo detto a Bersani". Dal Pdl, invece, i segnali sono al momento di chiusura, anche se sembrano ancora schermaglie tattiche. "La vicenda è chiusa - attacca Angelino Alfano - e l'ha chiusa Bersani che ora si trova nel vicolo cieco in cui si è infilato. Sta a lui, ora, rovesciare la situazione". Replica secca dal Pd: "Se il Pdl vuole una trattativa sul Quirinale noi non ci stiamo".