in calo le rinunce al seggio

Scrutatori, nessuna rinuncia in tempo di crisi

Da Milano a Napoli passando per Genova sempre meno persone abbandonano il posto ai seggi elettorali che garantisce un guadagno sicuro di 150 euro

23 Feb 2013 - 11:03
 © Ansa

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C'era sempre stata qualche rinuncia dell'ultimo minuto. Scrutatori che per mille motivi non garantivano la loro presenza durante la tornata elettorale. E così negli anni passati molti Comuni si trovavano a dover rimpiazzare nel giro di poche ore gli assenti dell'ultimo minuto. Ma in tempo di crisi è meglio non rinunciare a nulla, tanto più se si tratta di un lavoro retribuito. Ed ecco che in molte città d'Italia, da Milano a Napoli passando per Genova si segnala il boom di domande e una rinuncia quasi vicina allo zero.

A Milano aveva già sorpreso l'aumento delle iscrizioni alle liste a ottobre: 3mila nuove domande, il triplo rispetto al solito. Finora chi ha rinunciato al posto che qui vale 170 euro (sono 224 per i 1.310 presidenti di seggio) sono solo in 900, uno su sei.

A Napoli la corsa alle urne (da parte degli scrutatori) creerà disagi al traffico. Si annunciano problemi per l'utenza del trasporto pubblico campano dopo che molti dipendenti delle società dei trasporti hanno annunciato il loro impegno come scrutatori, rappresentanti di lista e presidenti di seggio. Metronapoli ha disposto la chiusura della linea 6 e le seconde uscite di tre stazioni. Per 11 linee di bus è stata disposta la sospensione del servizio.

A Genova c'è chi parla di record. Nemmeno uno dei 667 presidenti di seggio genovesi ha rinunciato al suo ruolo. La crisi picchia e i 187 euro di entrata straordinaria garantiti qui in Liguria fanno comodo a chiunque. L'albo di aspiranti scrutatori è più alto dell'elenco del telefono con 19mila genovesi in coda. Mentre si calcola che, su 2640 scrutatori, solo poche decine hanno rinunciato ai 145 euro. Pochi, ma sempre utili in momenti di crisi.

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