Ecco tutti i risultati regione per regione e i dati più eclatanti delle primarie del centro-sinistra
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Analizzando regione per regione l'andamento di queste primarie, emerge senza dubbio l'immagine di un'Italia progressista: Renzi scavalca Bersani in quattro regioni (Toscana, Umbria, Marche e Valle d’Aosta), mentre quest’ultimo riesce ad avere la meglio nelle restanti 16. Al Sud il segretario del Pd supera il 50% in cinque regioni (Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) mentre resta sotto la medesima percentuale in Abruzzo e Molise (45% e 42%).
In Puglia succede un caso unico seppur prevedibile, ovvero Vendola arriva secondo con il 35%, scavalcando di fatto il sindaco di Firenze che rimane appena al 20%. Bersani mantiene un vantaggio di otto punti rispetto al giovane candidato in 5 altre regioni dal Centro al Nord: Lazio (46% a 29%), Lombardia (45% a 37%), Emilia Romagna (48% a 39%), Liguria (47% a 35%) e Trentino Alto Adige(45% a 34%).
Renzi rimonta invece nel Veneto dove ottiene ottimi risultati (37% contro il 40)
Ad ora, la regione che più rispecchia la media dei risultati nazionale è il Friuli Venezia Giulia con il 43% a 37% per il leader Pd, mentre in Piemonte i due candidati sono testa a testa (41% a 39%).
I dati record. Bersani ottiene il 71% delle firme nella provincia di Ogliastra (Sardegna) ed il 60% a Messina. Solo il 29% per lui ad Arezzo. Il capoluogo toscano regala infatti una vittoria schiacciante a Renzi con il 62% dei voti, che invece ottiene solamente il 9% a Vibo Valentia (Calabria) ed il 16% nella già citata Ogliastra.
I risultati più ‘strani’. Nelle Marche e in Umbria, tradizionalmente ‘regioni rosse’, Renzi è in testa, rispettivamente col 44 e 41%. Oltre il 52% dei votanti per Bersani invece nella ‘grillina’ Genova; ottimi per lui anche i risultati a Bolzano, dove si aggiudica il 47% dei voti.