L'ex premier interviene a "La telefonata" di Maurizio Belpietro ma non scioglie il nodo sulla sua nuova discesa in campo
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"Qualche cosa deve partire da ciò che sta succedendo oggi, stiamo valutando se dar vita a un nuovo soggetto politico", così Silvio Berlusconi a "La telefonata" di Belpietro su Canale 5. E sulle primare Pdl ha aggiunto: "Per ora vanno avanti, c'è un ufficio di presidenza che deciderà se confermare o meno le primarie del 16 dicembre". E poi un passaggio su Renzi: "Con lui anche l'Italia potrebbe avere un partito socialdemocratico".
"Monti l'ho voluto anche io"
"Io non ho avuto modo di vedere Monti in televisione, ma credo che l'osservazione di Napolitano sia pertinente. Anche col mio assenso immediato Monti fu fatto senatore a vita prima di affidargli l'incarico di premier". Così Berlusconi ha parlato di una possibile "ricandidatura" del professore a Palazzo Chigi: "Questa sua posizione lo pone fuori dal contrasto politico. Se lui riterrà di poter essere utile al Paese e alcune forze politiche saranno dell'idea, queste forze si potranno rivolgere a lui". "Anche se purtroppo - ha aggiunto - e questo bisogna dirlo con grande chiarezza, le politiche imposte dalla Merkel hanno portato il Paese alla recessione. Sono politiche recessive. Non si può applicare quella ricetta - ha concluso - a un Paese che non sia in grande sviluppo".
"Sulle primarie decide l'ufficio di presidenza"
"Stanno andando avanti. La domanda non va fatta a me, ma alle Istituzioni del Pdl che decidono sempre in modo democratico, come l'ufficio di presidenza. Sarà questa istituzione a decidere dopo i risultati del partio democratico". E' la replica di Berlusconi sulla possibilità di bloccare le primarie del Pdl in caso di sua candidatura.
"Cambiare tutte, serve una forza nuova"
"Gli italiani sono lontani dalla politica. Il 70% degli italiani è disgustato dai partiti". Questa l'analisi di Berlusconi come premessa per annunciare "una forza nuova". "Serve - dice l'ex presidente del Consiglio - cambiare tutto, aprire gli occhi". "Credo che sia giusto che chi ha avuto l'onore di guidare il governo per dieci anni rifletta su cosa fare per compiere quella rivoluzione liberale che non si è realizzata ma non per colpa mia", afferma. "Stiamo valutando con grande senso di responsabilità la situazione", dice ancora Berlusconi. "La cosa che si deve fare è quella di cambiare le regole della Costituzione e gli strumenti che il governo ha", aggiunge Berlusconi che torna a ripetere che il suo passo indietro come capo del governo è stato imposto da forze esterne al Paese. "Sono state dimissioni imposte", ripete.
"Renzi? Finalmente un vero partito socialdemocratico"
"Questo Renzi non ha portato avanti le stesse idee del Pci-Pds-Ds che non hanno mai abbandonato l'ideologia comunista. Con Renzi anche l'Italia potrebbe avere un partito socialdemocratico come l'Inghliterra e la Germania". Berlusconi commenta così le primarie del centrosinistra: "In Italia abbiamo questa negatività, esiste un partito che si rifà ancora all'idelogia comunista. C'è la politica dell'invidia, del colpire le classi più abbienti, le imprese, del 'più spese più tasse'. Questa politica va assolutamente cambiata", osserva il leader del Pdl.