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Alfano: "Non voglio indagati alle primarie PdlSe si candidano loro, io non correrò"

"Dobbiamo aprire una fase nuova per il Paese". Mara Carfagna e Giorgia Meloni: "Bene così". L'ira di Sgarbi: "Disgustato da Alfano, ritiro la mia candidatura"

23 Nov 2012 - 18:46
 © LaPresse

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Aut aut di Angelino Alfano sulle primarie del Pdl. "Con Berlusconi non c'è alcuna contrapposizione, ha firmato la nomina del comitato dei garanti". Poi però il segretario del partito, in un'intervista al Tg2, aggiunge: "Una cosa deve essere chiara, se ci sono gli indagati candidati non ci sono io". "Si tratta - precisa - di aprire una fase nuova per il nostro Paese e io voglio gareggiare in un contesto adatto a ciò".

La dichiarazione arriva all'indomani della diffusione della notizia che il finanziere Alessandro Proto, candidato appunto alle primarie del Pdl, è indagato con le accuse di aggiotaggio e truffa. "Lo dico con grande chiarezza e con grande fermezza - ribadisce al riguardo Alfano -: se ci saranno indagati a queste primarie io non mi candiderò".

Mara Carfagna loda Alfano: "Bene così sugli indagati"
"Le primarie sono un passaggio irrinunciabile di quel percorso verso la pulizia del partito che ci chiedono a gran voce i nostri elettori e del quale tutti noi dirigenti del Pdl sentiamo l'esigenza da tempo - ha detto Mara Carfagna, deputato Pdl e membro dell'Ufficio di presidenza -. Il Pdl può tornare a essere il partito degli onesti e delle persone pulite, al di sopra di ogni sospetto. E' questo che ci ha chiesto Silvio Berlusconi. Questa esigenza è ancora più impellente oggi in vista della composizione delle liste per i candidati alle elezioni Politiche e per le Regionali in Lazio e Lombardia. Bene ha fatto, dunque, il segretario Angelino Alfano a chiedere oggi che venga impedito a indagati per reati gravi e condannati di correre per le primarie".

Meloni: "Anch'io fuori se ci sono indagati"
E alla Carfagna fa eco pure il deputato Giorgia Meloni, che su Twitter scrive: "Bene Alfano. Non mi candido neanche io alle primarie se ci sono indagati in lista. Domanda: il criterio varrà anche per le politiche?".

Alfano: "Sul premier decideranno gli italiani"
Alfano è intervenuto anche sul dibattito su Monti premiership, dicendo: "Saranno le elezioni a determinare la maggioranza nel Paese. Io ribadisco la nostra stima nei confronti del presidente Monti e penso che la sua sia una figura importante per le Istituzioni italiane. E' chiaro che saranno gli italiani a decidere chi sara' il prossimo premier nel nostro Paese, così come accade in tutti i governi occidentali".

Il Monti bis, aggiunge, "sarebbe la fotocopia dell'esistente e noi non faremo mai accordi con questa sinistra italiana. Vedremo cosa verrà fuori dalle elezioni, è chiaro che noi avremo un nostro candidato".

Sgarbi ritira la sua candidatura
Vittorio Sgarbi ritira la sua candidatura dalle primarie perché - spiega - Angelino Alfano "stabilisce condizioni che precluderebbero la competizione al fondatore del suo partito, Silvio Berlusconi, indagato e condannato. Mi ritiro, disgustato dalle parole di Alfano - afferma Sgarbi in una nota . - Senza vergogna, esibisce una questione morale avendo come compagni di partito numerosi inquisiti, rinviati a giudizio e condannati (che non hanno reagito al suo penoso ultimatum). 

Quindi non posso partecipare alle primarie e mi riservo di valutare qualunque iniziativa venga direttamente promossa da Silvio Berlusconi".

"Vedo che la partita in un partito morto - continua Sgarbi - si gioca tra un segretario di inquisiti che esibisce una doppia morale, e una rivale che non è indagata ma non è neppure laureata. E' troppo. Il Pdl non esiste più. Per un persona libera, candidarsi alle primarie è accanimento terapeutico. Meglio l'ultimo degli inquisiti che l'ipocrita Alfano. L'inquisito potrebbe essere innocente, Alfano è colpevole di aver ucciso un partito".

Alfano: "Berlusconi perseguitato, siamo con lui"
"Alle politiche il presidente Berlusconi è stato ed è un perseguitato della giustizia. Siamo stati, siamo e saremo al suo fianco". Così su Twitter il segretario del Pdl, Angelino Alfano, risponde a chi ha letto in chiave anti-Berlusconi le dichiarazioni contro i candidati indagati alle primarie del partito. "Garantismo sì, impunità - ha aggiunto - no. Non tutti sono perseguitati".

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