L'euro-parlamentare:: "Ci sono stati fatti censurabili, ma il governo di Formigoni è stato eccellente". A sinistra si candida Giorgio Ambrosoli
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"La candidatura ricalca l'esperienza di governo al Comune di Milano raccontata nel libro L'onestà al potere". Così l'ex primo cittadino meneghino, Gabriele Albertini, annuncia a Tgcom24 la sua candidatura al governo della Regione. E spiega che "sulla Lombardia ci sono stati fatti censurabili, ma il governo lè stato eccellente: la sanità è in attivo dal 2001". Sul versante centrosinistra ufficiale la candidatura di Umberto Ambrosoli
La Regione, sottolinea poi Albertini, "vanta crediti con le altre Regioni per via dei cittadini che vengono a farsi curare qua. Alla fine anche il presidente uscente ha ammesso che ci sono state situazioni non scevre da critiche. Formigoni è un presidente che renderà conto delle accuse nei luoghi opportuni. Anche Errani e Vendola sono stati accusati e poi assolti, lo stesso succederà a Formigoni perché è innocente".
L'ex sindaco di Milano ha scelto Tgcom24 per lanciare ufficialmente la sua candidatura per la corsa alla Regione Lombardia: "Non è una candidatura che nasce all'interno del Pdl, ho ancora la tessera ma non frequento il partito". Sull'eventualità delle primarie aggiunge: "Le primarie non sono nella condizione di farle. Non perché sia contro, ma perché nel caso che ci riguarda la candidatura nasce dal collegamento con movimenti legati al territorio come quello di Giannino e Montezemolo. Il tentativo in Lombardia è quello di unire il Ppe per offrire alla Regione un governo credibile fatto di persone credibili. Se io fossi il candidato del Pdl non potrei tenere insieme le altre componenti ispirate al cosiddetto centro. Le cose stanno insieme se c'è un fulcro di garanzia. Se ognuno viaggia sulla sua scialuppa il mare non lo si può affrontare".
All'aut aut di Maroni risponde: "Tutto il rispetto per Maroni ministro dell'Interno, ho sempre apprezzato il suo equilibrio e ricambio la sua aggressività con un apprezzamento della persona". Sul rischio di divisioni dovute dalla volontà della Lega nel correre da sola aggiunge: "Il Pdl può rischiare che vinca la sinistra se fosse candidata una persona credibile e gradevole come Umberto Ambrosoli. Il rischio delle divisioni c'è, infatti se i fratelli si dividono vincono gli altri".
Albertini ha quindi illustrato i punti salienti del suo programma: "Ci impegneremo nella costituzione di una macroregione del Nord con Piemonte e Veneto perché si possa concorrere con altri scenari europei simili. Opereremo sia in sede di liberalizzazione che gestione: San Raffaele e Maugeri sono fondazioni, occorre invece che vengano trasformate in società per azioni con bilanci certificati. Con le fondazioni i bilanci possono essere opachi e così c'è stata la possibilità di malversazione".
Alla domanda teme Grillo, Albertini risponde: "Grillo mi fa paura per il nostro Paese perché il livore contro le istituzioni produce solo macerie. Chi vota Grillo per protesta potrebbe riconoscersi in persone oneste e corrette". Albertini ha parlato anche del passo indietro di Berlusconi: "Per certi versi gli è pesato conoscendo la sua vivacità. Berlusconi ha in mente di dare un'iniezione di rinnovamento al partito che ha creato ma non ha chiaro il percorso e i metodi per fare questo. Andrà rinnovata anche la proposta. Il capo ha vicinanza all'elettorato e nomina, però i nominati non hanno legame con il territorio. Berlusconi deve esser e il padre nobile della rigenerazione del partito. Spero che questo si avveri".