si rivolge all'authority

Primarie, Renzi ricorre al garante della privacyNel mirino il nuovo registro degli elettori del Pd

Per il sindaco di Firenze, rendendolo pubblico si infrangerebbe la normativa sui dati personali

23 Ott 2012 - 18:51
 © Ansa

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Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha chiesto al garante della privacy di valutare se il regolamento delle primarie del centrosinistra, a cui è candidato, non infranga la normativa sui dati personali, perché prevede che il registro degli elettori sia pubblico. Lo ha riferito una fonte della stessa authority, aggiungendo che il presidente, Antonello Soro, ha assicurato una risposta "in tempi brevi".

Il regolamento per le primarie - spiega il Comitato per la candidatura di Renzi nel ricorso - rischia di violare la legge della privacy a partire dal "principio fondamentale" che garantisce che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, con particolare riferimento "alla riservatezza e al diritto alla protezione dei dati personali".

Il regolamento, si legge ancora nel ricorso, "se interpretato e applicato nel senso di imporre la diffusione o la pubblicazione della sottoscrizione dell'Appello e dell'inserimento del nome nell'Albo (ma lo stesso sarebbe se la diffusione riguardasse solo la prima o la seconda fattispecie) rischia di vanificare la stessa Carta costituzionale".

L'esposto pone inoltre l'accento sulla violazione del principio di "necessità e proporzionalità: "Non vi è alcun rapporto di necessità tra la raccolta dei dati per l'espletamento delle funzioni di voto e la loro eventuale diffusione o pubblicazione". Il Comitato sollecita quindi un "intervento urgente" per evitare alla coalizione "di porre in atto, anche inconsapevolmente, comportamenti illegittimi" e per evitare ai partecipanti alle primarie di "subire un gravissimo danno".

Rossi: "Renzi punta agli elettori di destra"
Fa discutere il ricorso di Matteo Renzi al garante della privacy contro le nuove regole delle primarie. "Vuole vincere a tutti i costi, anche con gli elettori del centrodestra in incognito. E così ricorre alle vie legali, appellandosi al garante della privacy", commenta il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Renzi ricorre "contro il suo partito - continua Rossi - come se fosse un esterno o un estraneo".

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