Da Ercolano apre la propria campagna con lo slogan "Oppure Vendola". Tema dominante è la cultura
Il leader di Sel, Nichi Vendola, scende in campo ufficialmente nella corsa alle primarie del centrosinistra e apre la campagna elettorale parlando a Ercolano, nel Napoletano. "Oppure Vendola", è lo slogan scelto. Tema dominante è la cultura sintetizzata in un filmato proiettato davanti alle oltre cinquecento persone presenti, che si apre con i crolli avvenuti negli scavi di Pompei.
Dopo il filmato dei crolli di Pompei, il leader di Sel ha citato "la vergogna della mattanza del luglio 2001 a Genova".
"Nel Berlusconismo radice della crisi politica del Paese"
"L'Italia si spegne e si incarognisce perché celebra l'arroganza a l'ignoranza di un sovrano che cerca di educare un nuovo popolo di clienti piuttosto che di cittadini, di tifosi piuttosto che di giocatori, che impara il cinismo come virtù civica", ha dichiarato Vendola facendo riferimento all'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Qui - ha proseguito Vendola - c'è la radice politica della crisi, il portato organico del progetto della destra. Qui c'è la nostra sconfitta". Per il leader di Sel "non si tratta di usare il Berlusconismo come simbolo unificante". "Stare uniti contro di lui non è il programma. Con l'egemonia di Berlusconi c'è stata l'anomalia dell'Italia mutilata della sua sinistra e del suo aggancio con il mondo lavoro", ha aggiunto Vendola.
"Monti-bis spettro da esorcizzare con primarie"
Sulle primarie del centrosinistra aleggia lo spettro di un Monti-bis, ma "lo tsunami della partecipazione potrà servire ad esorcizzarlo". Questo è poi il giudizio di Nichi Vendola sul governo. "Milioni di persone che voteranno alle primarie - ha aggiunto - stanno dicendo che questo Paese si è accontentato o ha subito già troppo dal governo dei tecnici e che non eè disponibile ad un Monti-bis".
"Con Casini discorso chiuso da tempo"
Poi, sulle alleanze, rispondendo ad una domanda sulle parole rivoltegli negli ultimi giorni dal leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ha replicato: "E' un discorso chiuso da tempo, voglio occuparmi di altro. Più che di Casini - ha proseguito - mi interessa lo stato di abbandono del Paese e i mancati investimenti in cultura della destra prima e del governo tecnico poi".
"La foto di Vasto? Bisognerebbe allargarla"
Dopo aver fornito un giudizio positivo sul riavvicinamento di Di Pietro al centrosinistra, e aver reso omaggio al segretario del Pd: "Bersani è stato l' ultimo ministro dell industria che abbiamo avuto", ricorda la foto di Vasto. "Più che una foto di Vasto, serve qualcosa di molto più ampio, cioè le donne, i movimenti sociali, i protagonisti del cambiamento".
"Crisi è tale solo per una parte della società"
Intervenendo sul nodo della crisi, Vendola ha affermato che "la crisi è tale solo per una parte della società. Precarietà, blocco dell'ascensore sociale, disoccupazione, povertà: i poveri pagano più dei ricchi il prezzo di una crisi di cui non hanno alcuna responsabilità. L'area del privilegio è invece tutelata".
"Fisco pudico se deve bussare ai piani alti"
Vendola ha aggiunto: "Il fisco prende soldi ai cassintegrati e agli studenti fuori sede, ma è molto pudico quando si tratta di bussare ai piani alti. Il risultato è che sono saltati gli insegnanti di sostegno per i bambini disabili nelle scuole elementari". Poi ha denunciato: "Basta con il soviet dei finanzieri. Non sono i mercati che devono regolare la vita, ma le vite che devono regolare i mercati".
"Lavoro, no a riforma art. 18"
Vendola ha anche puntato l'indice contro la riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori: "Un licenziato senza giusta causa può essere indennizzato invece che reintegrato. Non va bene: non si può scambiare un diritto con un indennizzo".
"Sì a Stati Uniti d'Europa"
Quanto all'Europa, Nichi Vendola è favorevole "all'avventura degli Stati Uniti d'Europa", ma ha criticato la norma che impone il pareggio di bilancio: "Con l'obbligo del pareggio di bilancio - ha considerato - Kohl non avrebbe riunificato la Germania".
"Italiano chiunque nasce in Italia"
Riprendendo una posizione del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, Vendola, a proposito dell'immigrazione, ha dichiarato che "è italiano chiunque nasca in Italia".