Il rottamatore: "Serve una classe politica autorevole. Noi siamo qui a viso aperto, senza accoltellare nessuno. Ma da quando ci siamo noi si è scatenata la polemica"
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Basta al finanziamento ai partiti politici. Lo ha chiesto Matteo Renzi durante il comizio per le primarie del Pd a Prato. "Perché dobbiamo costringere tutti a dare i soldi ai partiti?", si è chiesto il sindaco di Firenze spiegando che per il nostro Paese serva una classe politica "autorevole e credibile". Il candidato alle primarie apre anche al doppio turno e all'albo degli elettori, ma no alla loro preregistrazione.
"Non capisco perché - ha proseguito il rottamatore - da quando ci siamo noi si sono scatenate tutte le polemiche. Noi siamo qui a viso aperto, senza accoltellare nessuno. Però, chi ci ha portato fin qui non può portarci fuori da qui. Serve una nuova classe dirigente".
E proprio in merito al rinnovo della classe politica, Renzi ha spiegato che "Coiano è la capitale della rottamazione", ricordando come "nel 1980 in questa Casa del popolo un gruppo di giovani dell'allora Pci chiese un voto segreto e destituì l'allora gruppo dirigente. Da che mondo è mondo esiste la rottamazione".
Sul tema della trasparenza, invece, "noi sfidiamo chiunque. Noi non abbiamo paura di pubblicare gli elenchi, pubblichiamo già i nomi di chi ci dà i soldi per la campagna elettorale. Il 70% del finanziamento arriva da persone che danno meno di 10 euro. E' bello vedere tutti questi dati pubblicati in modo trasparente".
Poi, dal sindaco di Firenze è arrivata una stoccata all'ex ministro Tremonti: "Ho visto che vuole ricandidarsi. 'Lo Squalo 7', a volte ritornano...".
Renzi ha anche lanciato un appello al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "Fermatevi prima che una risata vi venga incontro. Stiamo sfiorando il ridicolo". "Non è possibile - sottolinea - cambiare le regole in corsa. Cosa è successo di così grave per cambiare quelle regole che sono state valide fino ad oggi? Non faccio male al Pd, rappresento un partito che vince le elezioni. Se gli elettori voteranno per noi bene, se voteranno per Bersani siamo pronti a dargli una mano in modo molto leale. Nella sigla Pd c'è anche la parola democratico: dunque ognuno ha il diritto di dire la sua, anche il sindaco di Firenze".
Se invece "vinco le elezioni e dovessi diventare Presidente del Consiglio, il mio primo impegno è rivolto alle famiglie, al ceto medio e a sostenere le piccole e medie imprese".
"Ok all'album degli elettori e al doppio turno"
Matteo Renzi apre al doppio turno delle primarie, all'albo degli elettori, ma chiude in maniera netta alla loro preregistrazione. "E' un sistema per portare a votare le truppe cammellate, chi ha interessi, sempre gli stessi", ha detto. "E' il sintomo della paura del gruppo dirigente". Renzi conferma anche la sua adesione alla Carta di intenti di Bersani: "è giusto che chi vota aderisca ad un documento di programma".