Giovedì in commissione

Legge elettorale, mediazione Lega tra Pd e Pdl

Roberto Calderoli propone un sistema simil-Spagna

02 Ott 2012 - 22:07
 © LaPresse

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La commissione Affari costituzionali del Senato potrebbe votare già giovedì l'adozione di un testo base sulla riforma della legge elettorale. La traccia di lavoro sarebbe quella della mediazione messa nero su bianco dall'ex ministro leghista Roberto Calderoli su un sistema "simil-spagnolo".

"E' un'esagerazione! - commenta Luigi Zanda, vice presidente del Gruppo del Pd al Senato - Oggi in Commissione Affari Costituzionali del Senato c'era un clima positivo, ma da qui a dire che tutti i problemi sono stati risolti ce ne passa. L'augurio che possiamo farci è di riuscire ad avere una bozza di testo base giovedì. A quel punto lo esamineremo".

''Per la prima volta c'è un segnale, tra mille preoccupazioni e tentennamenti, che giovedì si possa arrivare al primo risultato' di un testo base". dice il presidente della commissione Carlo Vizzini ''Oggi abbiamo approvato una proposta di metodo. Lasciamo un giorno di riflessione ai gruppi e ai partiti, che hanno un ruolo in questa vicenda. Nella peggiore delle ipotesi, se questo lavoro fosse infruttuoso, ipotesi che non mi auguro, giovedì voteremo i testi dei relatori e ove non approvati, quello delle forze politiche". 

DI PIETRO (Idv): "QUESTA PROPOSTA E' UNA TROIATA"

Antonio Di Pietro resta invece sul piede di guerra . "La legge elettorale che stanno facendo adesso è una legge troiata: si passa dalla padella alla brace, stanno peggiorando la situazione", accusa il leader dell'Idv, mentre Massimo Donadi ironizza: "una bozza Calderoli
come punto di mediazione? Un nome una garanzia".
"Continuano ancora gli incontri sotto traccia per predisporre una legge elettorale tutta a favore dei partiti più grandi, un neo-porcellum!". Lo afferma in una nota il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Affari Costituzionali al Senato, Pancho Pardi, che aggiunge: "Pensavamo di avere garanzie che il testo base della legge elettorale fosse predisposto in commissione, magari partendo dalla proposta venuta fuori da un milione e 200mila italiani che hanno votato per il referendum abrogativo del Porcellum. Invece, i maggiori partiti vogliono spartirsi la torta ma temo faranno indigestione. Gli italiani questa volta capiranno fino in fondo l'inganno nascosto dietro gli ammiccamenti e le concessioni reciproche".

BERSANI: "NIENTE MONO-GRUPPI STILE SCILIPOTI" Accordo sulla legge elettorale? "Fino a ieri quelli del Pdl ribattevano la palla. Se ci sono possibilità di accordo per noi va bene, ma i nostri quattro punti sono chiari: la sera delle elezioni si deve sapere chi governa, no alle preferenze, sì alla parità di genere e meccanismi per non fare monogruppi alla Scilipoti".
"Sto combattendo perché alle prossime elezioni non ci siano le preferenze, rischiamo di aprire la nuova legislatura in situazioni che la mettono nella palude - racconta Pier Luigi Bersani -. Questo meccanismo delle preferenze implica che chi ha più risorse va avanti, se ci mettiamo situazioni patologiche arriviamo a cose non sostenibili. Io penso che debbano esserci candidati che competono sui territori con l'avversario, non tra loro".

LA RUSSA: "SERVE UNA VASTA ROSA DI CANDIDATI" Intanto il Pdl attende giovedì, giorno di deadline per l'adozione di un testo base che segni un nuovo punto di partenza. "La proposta avanzata da Calderoli - dice Ignazio La Russa - per il momento ai miei occhi non è comprensibile. Sto cercando di capirla. Ma mi serve tempo per una valutazione approfondita".
"Quel che è certo - mette in chiaro il coordinatore del Pdl - è che non voterò mai una legge elettorale che non consenta ai cittadini di scegliere nell'ambito di una vasta rosa di candidati".

ALTRE VOCI DEL PD "RISCHIAMO UN MONTI BIS" "Volere un Monti bis è legittimo. Volere una legge elettorale che porti all'ingovernabilità solo per rendere inevitabile un Monti bis  folle", rincara la dose Dario Franceschini. E se Anna Finocchiaro parla di "passi avanti per partire con la riforma", poco dopo il presidente dei senatori democratici corregge il tiro e precisa che "ad oggi la nuova legge elettorale ancora non c'è. Troppi sono ancora i nodi, anche di dettaglio, che devono essere sciolti".

STORACE (La Destra): "POLITICHE RISCHIANO INVALIDAMENTO" "Sulla legge elettorale i partiti fannoi conti senza l'oste". Ne è convinto Francesco Storace,segretario nazionale de La Destra, secondo il quale "ilprocedimento elettorale è ormai già avviato e qualunqueulteriore porcata possano escogitare in parlamento il ricorsodi un qualunque cittadino verso il cambiamento della leggeelettorale a sottoscrizione delle liste già iniziata rischiadi invalidare le prossime politiche. La smettano con i giochiniai danni di chi non era in Parlamento".

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