Dati inquietanti presentati dalle associazioni Libera, Legambiente e Avviso Pubblico: ogni anno l'onere sui bilanci pubblici è di 50-60 miliardi di euro, una vera e propria tassa immorale e occulta
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La corruzione nel nostro Paese è a livelli mastodontici e può crescere ancora se non si contrasta in modo netto, senza mediazioni, con volontà politica concreta. E' l'appello che lanciano Libera, Legambiente e Avviso Pubblico. Le associazioni parlano di "numeri drammatici e inquietanti": si stima una perdita di ricchezza causata dalla corruzione pari a circa 10 miliardi annui in termini di Pil, come una vera e propria tassa immorale e occulta.
Secondo la Banca Mondiale, nel mondo si pagano ogni anno più di 1.000 miliardi di dollari di tangenti e va sprecato, a causa della corruzione, circa il 3% del Pil mondiale. Come spiegano le associazioni Libera, Legambiente e Avviso Pubblico in occasione della presentazione del dossier "Corruzione, le cifre della tassa occulta che impoverisce ed inquina il Paese", applicando la percentuale mondiale all'Italia, si calcola che ogni anno l'onere sui bilanci pubblici è di 50-60 miliardi di euro l'anno.
Ma si può andare oltre, considerando l'indice di percezione della corruzione, quello che orienta anche gli investimenti internazionali, e che ha visto in Italia dal 2001 al 2011 un crollo ai livelli più bassi degli ultimi 15 anni. In tal modo si stima una perdita di ricchezza causata dalla corruzione pari a circa 10 miliardi annui in termini di Pil, circa 170 euro annui di reddito pro-capite e oltre il 6% in termini di produttività.
Richieste di tangenti al 12% degli italiani
Particolarmente significativo, inoltre, il dato relativo alle esperienze personali di tangenti: secondo le ultime rilevazioni di "Eurobarometer 2011", il 12% dei cittadini italiani, con punte arrivate in alcuni anni anche al 17%, si è visto chiedere una tangente nei 12 mesi precedenti. Sono circa 5 milioni i cittadini italiani coinvolti.
Dai rifiuti al cemento, è allarme "corruzione ambientale"
Particolarmente allarmante, poi, quella che Libera, Legambiente e Avviso Pubblico chiamano "corruzione ambientale". Dal primo gennaio 2010 al 30 settembre 2012 sono state 78 le inchieste relative ad episodi di corruzione connessi ad attività dal forte impatto ambientale, che hanno riguardato soprattutto il ciclo illegale dei rifiuti, del cemento, le autorizzazioni e realizzazioni di impianti eolici e fotovoltaici, gli interventi di ricostruzione.
Allarme tangenti anche sulle grandi opere
Altro dato significativo è quello delle tangenti sulle grandi opere: su 33 grandi opere oggetto di indagine nel triennio 2007-2010, il costo sostenuto dalle casse pubbliche è passato dai 574 milioni di euro dell'assegnazione iniziale a 834 milioni di euro. Si tratta di un onere aggiuntivo per i cittadini pari al 45% del valore iniziale di aggiudicazione.