La bozza di intesa tra Alfano, Bersani e Casini parla di 500 deputati e 250 senatori. Verso la soglia di sbarramento. Napolitano: bene così, adesso si proceda senza indugio
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I leader dei partiti che sostengono il governo Monti, Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini, hanno raggiunto un accordo sulle riforme della Costituzione e della legge elettorale, che non avrà più l'obbligo di coalizione. L'accordo prevede anche il taglio dei parlamentari, l'indicazione del candidato premier, una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna, e la scelta dei parlamentari affidata agli elettori.
Napolitano loda l'impegno sulle riforme
In merito al vertice fra i tre leader è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, manifestando il suo forte apprezzamento per l'impegno manifestato a collaborare per avviare senza indugio le modifiche costituzionali e la revisione della legge elettorale. Un pensiero espresso dal Capo dello Stato durante un incontro al Quirinale con il presidente del Senato Renato Schifani, che ha prospettato concrete ipotesi di organizzazione dei lavori a tal fine in Senato.
I partecipanti al vertice
All'incontro c'erano per il Pdl il segretario Angelino Alfano, Ignazio La Russa e Gaetano Quagliariello; per il Pd il segretario Pierluigi Bersani e Luciano Violante; per il Terzo polo Casini, Ferdinando Adornato e Italo Bocchino.
Legge elettorale, stop all'obbligo di coalizione e ritorno alla preferenza
Il vertice fra i tre leader era stato sollecitato da Casini dopo le polemiche sorte proprio tra i partiti che sostengono Monti. L'intesa è stata raggiunta sulla "necessità di incardinare parallelamente (in Parlamento) la riforma della Costituzione e la legge elettorale". Su quest'ultima ci sarebbe una posizione comune allo scopo di abolire il vincolo di coalizione e di tornare al voto di preferenza.
Parlamento: i nuovi numeri
Quanto al numero dei parlamentari, la bozza di accordo prevede che si scenda a 500 deputati e 250 senatori. "La decisione dovrebbe essere questa - ha spiegato Casini -: al massimo, ci potrà essere una norma transitoria", come si legge su una nota congiunta diffusa al termine dell'incontro, durata un'ora e mezza.
Verso lo sbarramento al 4/5%
L'accordo prevede poi uno "sbarramento" che potrebbe collocarsi tra il 4% e il 5%, come spiega il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, aggiungendo che, come nella maggioranza dei casi in cui lo sbarramento è alto, viene previsto il cosiddetto "diritto di tribuna" per le forze politiche che non raggiungono il quorum per entrare in Parlamento. "Si prevede sia la soglia di sbarramento sia il diritto di tribuna: questo significa che la soglia non sarà bassissima", spiega dice. La bozza di accordo, dice invece per l'Udc Ferdinando Adornato, prevede anche un premio di governabilità in seggi: alla prima forza politica, o forse anche al secondo partito di maggioranza relativa, verranno assegnati un tot di seggi in più.
I punti della riforma costituzionale
Quanto alla riforma costituzionale, ci sarebbe l'accordo sui seguenti titoli: "riduzione del numero dei parlamentari, revisione dell'età per l'elettoralo attivo e passivo, rafforzamento dell'esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento, l'avvio del superamento del bicameralismo perfetto".
Bersani: fatti passi avanti, ci rivediamo settimana prossima
Il segretario del Pd ha detto che il processo di attuazione delle riforme "è stato avviato positivamente. Ci sono dei paletti e la volontà di proseguire in parallelo con alcune riforme istituzionali e con la legge elettorale. C'è ancora qualcosa da perfezionare e probabilmente ci riuniremo di nuovo la prossima settimana. Abbiamo fatto dei passi avanti". E ancora: "Quella dell'articolo 18 è una riforma da correggere". Così ha risposto scherzando ai giornalisti che gli chiedevano se l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori non sia una riforma che meritasse di essere discussa proprio el vertice. Il leader del Pd ha confermato che comunque non si è trattato di questo tema. Bersani ha invece sottolineato che per il Pd la legge elettorale è "una priorità assoluta, ma è indispensabile anche la riduzione del numero dei parlamentari. Credo si possa andare avanti per rifinire alcuni aspetti del confronto che abbiamo avviato".
Alfano: l'incontro porterà buoni risultati
E' intervenuto anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, che ha detto: "Sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale possiamo ambire a un buon risultato".
Casini: siamo passati dalle parole ai fatti
"Questa coalizione è strana ed eterogenea: è chiaro che sul lavoro ci sono posizioni differenti. Ma si è chiesto alla politica di battere un colpo e noi l'abbiamo fatto, l'abbiamo battuto. Si parla sempre di antipolitica, ma se si riuscirè a passare dalle parole ai fatti la politica avrè dato una buona prova di sé". Questo il commento di Casini al termine del vertice, alla conferenza stampa a Montecitorio.
Previsti tempi record: in quindi giorni via alla riforma elettorale
Le riforme costituzionali e quella della legge elettorale partiranno in parallelo entro 15 giorni, come annunciato da Casini, Bocchino e Adornato. Le riforme costituzionali saranno incardinate al Senato con un emendamento ai testi già in discussione. Per quella elettorale ci sarà un disegno di legge: per la definizione della proposta elettorale sono previst nuove riunioni "nelle prossime ore".