"Il Parlamento è sovrano - ha ricordato il premier in volo vero la Corea del Sud - però mi auguro un'approvazione in tempi brevi". Il ministro del Welfare ribadisce: "Niente reintegro nei licenziamenti economici"
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La riforma del lavoro è "equa e incisiva". Ne è convinto il presidente del Consiglio, Mario Monti, che spiega come, fermo restando che il Parlamento "è sovrano", il governo cercherà "di avere un risultato finale, in tempi non troppo lunghi, il più vicino possibile al testo varato dal Cdm". "Sento il peso di decisioni non facili - ha concluso il premier - ma abbiamo cercato di essere equi nel distribuire i sacrifici".
Monti: "Aule sovrane"
Il Parlamento "è sovrano" e il rispetto per decisioni che coinvolgono lavoro, sindacati e "l'elemento umano", è fuori discussione. Monti però auspica che i tempi da parte delle Camere siano "non troppo lunghi" e che il risultato finale sia "il più vicino possibile a quanto abbiamo presentato".
Fornero: "Niente modifiche al ddl"
"Questa è una riforma seria ed equilibrata. Spero che i partiti capiscano: modifiche se ne possono fare, ma il governo non accetterà che questo disegno di legge venga snaturato". Così il ministro del Welfare, Elsa Fornero.
"Nessun reintegro nei licenziamenti economici"
"Questo provvedimento potrà anche subire qualche cambiamento, ma chiediamo che il Parlamento sovrano ne rispetti l'impianto", avverte il ministro sottolineando come non ci saranno modifiche sulle norme per il reintegro nei licenziamenti economici.
"Quelle lacrime di coccodrillo..."
Fornero replica alla leader della Cigl, Susanna Camusso, che aveva parlato di "lacrime di coccodrillo": "Ci sono rimasta male. Avevo espresso il mio rammarico per la rottura con la Cgil. Ero stata sincera. Mi dispiace che il mio rammarico e la mia sincerità siano state giudicate con tanto sarcasmo".
"Basta discussioni"
Quel passaggio inserito nel testo, "salvo intese", spiega il ministro, vuol dire che le norme potranno e dovranno essere riscritte in modo più chiaro ma non che vi sia possibilità di modifiche: "Non vuol dire che la discussione è ancora aperta, e che per un'altra settimana riparte la giostra, e qualcuno è ancora in tempo per salirci sopra. Il provvedimento è quello, e non cambierà fino al suo approdo in Parlamento".