Incontro sull'occupazione

Lavoro, Bersani a Monti: "Primo nodo i precari"

Dopo l'incontro a palazzo Chigi: "Mi è sembrato di cogliere l'intenzione vera di voler trovare una soluzione"

23 Feb 2012 - 22:39
 © LaPresse

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Pierluigi Bersani definisce "positivo" l'incontro con il premier sul lavoro e aggiunge che gli è sembrato di "cogliere l'intenzione vera di voler trovare una soluzione" da parte di Mario Monti. Il leader del partito dichiara che "il Pd non mette paletti" sulla riforma del mercato del lavoro, ma crede "abbia dato il suo contributo chiarendo che per noi la prorità numero uno è la precarietà". E su questo, aggiunge, "credo di essere stato compreso".

"Serve una riforma credibile"
Il leader del Pd non entra in contrasto con il ministro del Welfare Elsa Fornero: "Non ho visto aggressività polemica", spiega. Nel merito, Bersani ribadisce che è prioritario combattere la precarietà e che quale che sia il pacchetto che alla fine verrà fuori, deve avere risorse che lo rendano praticabile. "Serve una riforma credibile", ha sottolineato conversando con Monti. Per esempio, "se si parla di flex security, si parla di ingenti risorse", avverte citando il modello caro al premier e con fan, Pietro Ichino in testa, anche nel Pd. "Non bastano i titoli", insiste, "servono risorse".

Art. 18, "Lo teniamo alla fine"
Quanto all'articolo 18: "Teniamo il tema alla fine. Vediamo come andranno le cose. Ma di certo non potrà essere toccato nessun principio basilare dei diritti dei lavoratori".

"Senza accordo valuteremo"
Bersani torna poi a confermare che, senza accordo con le parti sociali, il Pad valuterà in Parlamento se votare la riforma del lavoro. "Il partito democratico ha le sue proposte sarà consentito in un caso del genere di valutare e dire la sua? Credo sia una cosa normale".

"Rai, cambiare governance"
Il segretario del Partito democratico poi interviene sulla Rai: "Al premier Mario Monti ho consegnato la mia idea" e cioè che questa "governance non è in grado di affrontare una riorganizzazione" dell'azienda pubblica radiotelevisiva e che "nel caso in cui si procedesse" con le nomine sulla base della legge Gasparri "noi non parteciperemo".

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