"Sono più popolare di Sarkozy e Merkel", ha poi affermato al Financial Times
© Ap/Lapresse
"Ormai mi sono fatto da parte, anche nel mio partito". Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi in un'intervista al Financial Times, aggiungendo: "Non ho alcuna intenzione di ricandidarmi a Palazzo Chigi". "I sondaggi - ha aggiunto - mi danno un gradimento maggiore di quello di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy". "Ho intenzione - ha poi affermato - di rimanere influente dietro le quinte, come padre fondatore del partito".
"Dopo aver esaminato le cause della crisi, che non risiedevano in Italia ma nell'Europa e nell'euro - ha continuato -, ho ritenuto che se fossi rimasto al governo avrei danneggiato il paese perché avremmo assistito ad altre terribili campagne mediatiche".
"Con senso di responsabilità - ha spiegato - nonostante avessi la maggioranza in entrambe le Camere del Parlamento, mi sono quindi fatto da parte, e con una certa eleganza".
"Spero che il governo Monti apporti riforme strutturali"
"Spero che questo governo, sostenuto per la prima volta dall'intero Parlamento, abbia la possibilità di proporre grandi riforme strutturali, iniziando dall'architettura istituzionale dello Stato, senza cui non possiamo pensare di avere un Paese moderno e veramente libero e democratico". Lo ha detto Silvio Berlusconi, che ha poi aggiunto che la Costituzione italiana stilata nell'immediato dopoguerra ha reso l'Italia virtualmente ingovernabile e necessita di riforme che diano al primo ministro più autorità, taglino il numero dei piccoli partiti e limitino l'influenza di quella che definisce una giustizia dominata dalla sinistra che si è immischiata in politica.
"Sereno su esito processi"
Pur attaccando i media stranieri per aver danneggiato la sua immagine all'estero per gli scandali che lo hanno coinvolto, Silvio Berlusconi, si è detto "sereno" sull'esito dei due processi che lo vedono coinvolto (il processo Mills e il processo Ruby).
"Alfano mio erede, ma faremo lo stesso le primarie"
Angelino Alfano resta il mio "erede". Lo ha ribadito il Cavaliere, nell'intervista al Financial Times, aggiungendo: "Il mio partito farà comunque le primarie per scegliere il suo candidato a primo ministro".