Rottamatori riuniti a Firenze

Pd, rottamatori contro dinosauri Il confronto si trasforma in insulto

Bersani attacca: "I giovani non scalcino". Il sindaco Renzi risponde: "Non sono un asino"

29 Ott 2011 - 18:10
 © Ansa

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Giovani contro vecchi in casa Pd: il ricambio generazionale infiamma il dibattito interno. Il sindaco di Firenze, mattatore della convention "Big bang" in corso in Toscana parla chiaro, chiede una svolta, vuole vincere. Il segretario Bersani, impegnato in un'altra manifestazione a Napoli avverte: "Tocca ai giovani ma non devono andare avanti insultando e sclaciando": La controreplica: "Non scalcio, non sono un asino".

Renzi vuole, e non è una novità, un passo indietro della classe dirigente democratica. Già dal titolo della kermesse, Big bang, si capisce che vuole fare sul serio. Il sindaco toscano Invoca le primarie per scegliere il prossimo leader del centrosinistra e lancia le cento proposte che dovranno nascere dal basso. “Domenica saranno messi online i nostri cento punti, cento proposte concrete di governo. Fino a gennaio, potranno essere integrate con il contributi di tutti. Un sorta di Wikipedia, o meglio una WikiPd”.

Botta e risposta con Bersani
Mentre Renzi e i “suoi” discutono di come dovrà diventare il Pd per conquistare Palazzo Chigi, il segretario del partito Pierluigi Bersani è impegnato a Napoli per la manifestazione “Finalmente Sud” che raccoglie 2mila giovani pronti a impegnarsi nelle fila del Partito Democratico. Il segretario liquida con poche parole le polemiche riguardanti la sua assenza: “C'è chi dice che vado a Napoli non a Firenze da Renzi e che l'ho fatto apposta, ma questa è un'iniziativa su cui lavoriamo da un anno. Non è la risposta a Renzi”. Poi un messaggio, senza un destinatario esplicito, anche se il riferimento al sindaco di Firenze appare scontato: "La distinzione giovani-adulti - dice il segretario - è una stupidaggine di dimensioni cosmiche. E' chiaro che tocca ai giovani, a chi deve toccare? Ma bisogna mettersi a disposizione. Non si puo' dar l'idea che un giovane per andare avanti deve scalciare, deve insultare". Pronta la replica del sindaco di Firenze: "Non scalcio, non sono un asino".

Franceschini apre: “Ben venga il Big Bang”
Il capogruppo alla Camera del Pd, Dario Franceschini, applaude all’iniziativa di Matteo Renzi e sceglie il suo canale Twitter per esprimere la sua opinione sul Big Bang. Il sindaco di Firenze coglie l’occasione al volo e, cellulare in mano, recita alla platea il tweet del collega: “Dalla Leopolda arrivano energie e idee che arricchiscono il Pd. Si può non condividerle, ma come si fa ad averne paura anziché dire grazie?". Parole che strappano un applauso a chi affolla la Leopolda.

Vendola: “Renzi più vecchio di me”
Matteo Renzi, ormai da diverso tempo, punta al ringiovanimento della classe dirigente del Pd. E il leader di Sel, Nichi Vendola, spinge proprio sul tasto a cui Renzi tiene di più per sfoderare la sua spada: “Considero la querelle generazionale inappropriata, una maschera che nasconde le cose. Renzi è molto più giovane di me e di Bersani ma è molto più vecchio culturalmente e politicamente di me e di Bersani. Renzi è vecchio quanto è vecchia la rivoluzione liberista nel mondo”.

Chiamparino: "Potrei candidarmi alle primarie"
L'ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino è tra i protagonisti del "Big bang" di Matteo Renzi. E dal palco lancia la sua sfida all'attuale leadership del Partito Democratico: "Se nessun programma mi convincesse, potrei anche io decidere di aggiungermi. Credo di essere fra i non moltissimi del centrosinistra ad avere un'esperienza positiva di governo, e sono pronto a metterla a disposizione".

A sorpresa interviene Civati
Inaspettata intrusione, alla Leopolda, per Pippo Civati. L’ex “compagno di rottamazioni” di Renzi, in rotta di collisione con il primo cittadino fiorentino, è giunto nel capoluogo toscano e si è confrontato con il vecchio compagno d’avventura. “Bisogna smetterla di mandarci i messaggi intergalattici visto che siamo al Big Bang – ha detto Civati - E' necessario avere una traccia politica sulla quale muoversi: questo è l'errore che abbiamo fatto, chi più chi meno in questi mesi, e che hanno fatto per 20 anni i nostri dirigenti della generazione precedente che non si dicono la verità".

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