FINANZIAMENTI NEL MIRINO

Finanziamenti pubblici a Giornale ToscanaIndagato Denis Verdini

Truffa aggravata allo Stato a carico del coordinatore nazionale del Pdl. Coinvolte anche altre 18 persone

25 Ott 2011 - 16:00
 © Ansa

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Denis Verdini è indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato nell'inchiesta su finanziamenti pubblici ricevuti dal Giornale della Toscana, di cui è stato uno dei fondatori. Oltre al coordinatore nazionale del Pdl, che si dice "offeso e costernato", sono coinvolte altre 18 persone. La guardia di finanza sta provvedendo a un sequestro conservativo di beni per dieci milioni di euro, riconducibili ad alcuni degli indagati.

Nell'ambito dell'inchiesta la Guardia di Finanza sta eseguendo un sequestro conservativo di beni per dieci milioni di euro riconducibili ad alcuni dei 19 indagati. La cifra corrisponderebbe a parte dei finanziamenti pubblici che - secondo l'accusa - sarebbero stati percepiti illecitamente.

Verdini: "Offeso e costernato"
"Alla luce di quanto è accaduto oggi, posso solo affermare di essere offeso e costernato". Questa la reazione del coordinatore del Pdl alla notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati. "Lo sono tanto più - prosegue - perché, sapendo bene come stanno le cose, sono perfettamente in grado di valutare l'enorme inconsistenza delle accuse che mi vengono mosse con un dispiegamento di uomini e mezzi davvero degno di miglior causa. Il risultato di questa 'brillante' iniziativa, che ha portato al sequestro dell'intero immobile del Giornale della Toscana, è stato invece quello di rischiare di mandare sul lastrico e in mezzo ad una strada non meno di trenta lavoratori e le rispettive famiglie per un reato che non esiste, se non nella fervida immaginazione dei pm. Ma quale truffa!".

Verdini prosegue spiegando che i finanziamenti statali "sono serviti in tutti questi anni esclusivamente a tenere in vita il Giornale della Toscana e a permettere di creare occupazione, giornalistica e non, e pagare la carta, gli stampatori e i fornitori. A tutti i sentimenti che ho appena descritto, si aggiunge il forte rammarico suscitato dal fatto che queste tegole giudiziarie giungono in pochi minuti sul capo di una persona, mentre - e non certo per colpa dell'indagato - sono necessari mesi, se non anni, per fare chiarezza intorno ad accuse dispensate con tanta solerzia e superficialità".

Il coordinatore del Pdl conclude sottolineando ironicamente come "poiché vedo che l'attenzione della magistratura nei miei confronti continua ad essere morbosa, ai limiti dello stalking giudiziario, è da questa mattina che sto cercando di ricordare tutte le volte che ho rotto un vetro o fulminato un lampione per andarmi quanto prima a costituire".

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