"Nessuna crisi del partito"

Canton: "Le proteste? Un gruppo minoritario""Il leader Umberto Bossi non è in discussione"

Il neo segretario della Lega Nord a Varese commenta a Tgcom i fischi contro la sua elezione

10 Ott 2011 - 12:10
 © Ansa

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I fischi e i dissensi non gli piacciono. Soprattutto se a farli sono “un gruppo minoritario di militanti che ha la pretesa di mettere in discussione il segretario federale”. Così Maurilio Canton, sindaco di Cadrezzate e da ieri contestato segretario provinciale della Lega a Varese mette le cose in chiaro: “Il partito c’è, è stata una naturale dialettica interna – spiega a Tgcom – ma il nostro leader è uno solo, Umberto Bossi"

Maurilio Canton, neo segretario provinciale della Lega a Varese tra fischi e proteste. Cosa succede?
"Non succede nulla di particolare, è la semplice dialettica interna ad ogni partito".

Fuori dalla sede di Varese è stato appeso uno striscione con su scritto: “Canton segretario di chi? Di Nessuno!”. Cosa non è piaciuto secondo lei: il ‘non voto’ oppure l’uomo?
“Bisognerebbe chiederlo a chi lo ha scritto. Se loro non si sentono identificati né rappresentati da me non è un problema mio. Non ho la pretesa di rappresentare chi non si riconosce in me, pazienza”.

Lei è un nome fatto da Umberto Bossi, ma dalla base sembra una scelta non condivisa. E’ il segno di un non riconoscimento del leader?
"Non credo sia in discussione il leader. Per quanto mi riguarda sono diatribe che non dovrebbero nemmeno esserci: si tratta di un gruppo minoritario di militanti che con queste proteste ha la pretesa di mettere in discussione il segretario federale, ma la situazione è diversa".

Quindi si è aperta o no una discussione sul dopo Bossi?
"No. Il leader è Umberto Bossi, e le assicuro che i militanti di base, quelli veri, sanno esattamente chi li rappresenta".

Che intende con 'i militanti veri'?
"Le dico che io sono prima di tutto un militante: diciamo che incidentalmente, nel senso che fa parte di un percorso politico, mi è arrivata questa nomina (quella di segretario provinciale della Lega a Varese, ndr) . Ma la base del partito si riconosce in un unico movimento, in un unico obiettivo che è dato dallo statuto della Lega e in un unico leader, Umberto Bossi. Chi non si identifica in questi dettami ha qualche problema con il partito, è chiaro, ma non è il partito ad avere problemi con loro".

Analisi della Lega: come sta?
"La Lega sta molto meglio di quanto si creda. Di certo abbiamo bisogno di lavorare molto, ma il partito c’è".

Autocritica intestina: che c’è da cambiare?
"Dobbiamo recuperare il rapporto con la gente, far capire agli elettori qual è il nostro messaggio e quello che stiamo facendo".

Lasciamo da parte i militanti e parliamo degli elettori. In molti vorrebbero che il partito si staccasse dal Pdl. Quanto pesa oggi dovere sostenere ancora Berlusconi?
"Pesa come tutte le alleanze. Ma è chiaro che abbiamo scelto di fare un percorso per portare a casa un unico risultato (il federalismo, ndr) che è la nostra ragion d’essere. Non si può buttare all’aria adesso tutto".

E se sul piatto qualcun altro vi offre il federalismo, che si fa? Si scende dal treno?
“Non è nelle mie ambizioni dare al partito direttive sulla politica nazionale. Ma posso dirle che nulla vieta alla Lega Nord in futuro di scegliersi alleanze diverse, ma oggi la situazione è questa".

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