manovre politiche

Alfano: "Noi non accantoniamo Berlusconi"

Il segretario del Pdl: "Inaccettabili le condizioni poste dall'Udc"

09 Ott 2011 - 18:41
 © LaPresse

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"La condizione che mi viene posta dall'Udc è 'accantonate Berlusconi e noi siano pronti'". A riferirlo, nel corso del suo intervento a Saint Vincent, è il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Il quale dà immediatamente una risposta a Casini: "E' una condizione impraticabile e ingiusta. Io lavoro all'aggregazione di moderati senza condizioni capestro".

Alfano si dimostra poi fiducioso sul futuro del centrodestra: "Sara' l'ottimismo della volontà oppure quello della ragione che mi animano, ma conservo l'ottimismo di chi pensa che possiamo vincere le elezioni nel 2013". "Il nostro programma di governo per la prossima legislatura - prosegue - sarà tutto coniugato al futuro. Dobbiamo fare uno sforzo per alleggerire lo zaino di piombo che grava sulle spalle dei nostri figli e che è rappresentato dal nostro debito. Per uscire dalla crisi dobbiamo lavorare sia sul deficit sia sul pil, ma mentre il primo non è un problema, il debito lo è".

In merito alla legge elettorale, il segretario del Pdl specifica che "non intendiamo tornare indietro sul bipolarismo, una condizione di democrazia trasparente in cui chi vince governa e chi perde va all'opposizione". Però Alfano ammette che bisogna "restituire ai cittadini il diritto di scelta del parlamentare, ma anche del premier".

Alfano attacca poi la sinistra, che "nell'ultima settimana ha dato altri due segni della sua incapacità di decidere, sulla scelta del presidente dell'Anci e del giudice della Corte Costituzionale". "Sono divisi su tutto - prosegue - non trovano un accordo in casa loro, come potrebbero trovarlo quando decidere per la casa di tutti gli italiani? D'altronde la sinistra italiana è stata l'unica al mondo capace di perdere (alle ultime amministrative) quando avevamo perso noi".

Per concludere, il segretario del Pdl spiega che "dobbiamo celebrare a dicembre i congressi provinciali e migliaia di congressi comunali, e quando l'avremo fatto avremo dimostrato in carne e ossa che siamo il partito degli italiani moderati. Abbiamo fatto alcune scelte: vogliamo essere partito automaticamente democratico, dove il voto segretari nazionale deve valere quello dell'ultimo militante".

Cesa ad Alfano: "Nessuna collaborazione possibile"
''Con tutto il rispetto per Alfano, una buona politica impone prima di tutto serietà: non esiste l'ipotesi di una collaborazione credibile tra chi oggi legittimamente sostiene questo governo e chi invece, come noi, lo ritiene fallimentare''. E' quanto risponde, in una nota, il segretario Udc Lorenzo Cesa al segretario del Pdl.

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