"Serve rinnovamento etico"

Napolitano: "Lavoro in condizioni difficiliOccorre coesione nazionale"

Il Presidente della Repubblica incontra gli amministratori locali a Biella

06 Ott 2011 - 16:00
 © Ansa

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"L'Italia ha bisogno di coesione e rinnovamento etico". Lo ha detto Giorgio Napolitano in un incontro pubblico a Biella con gli amministratori locali. "Sapete da dove vengono queste parole", ha aggiunto il capo dello Stato. "C'è un forte impegno della Chiesa e io dico grazie a questo impulso che viene innanzitutto dal Pontefice Benedetto XVI per l'unità d'Italia".

"L'Italia - ha aggiunto il Capo dello Stato - ha bisogno di tutto fuorché di contrapposizioni che non portano da nessuna parte".

Poi, a proposito delle divisioni tra Nord e Sud e le polemiche sul crollo di Barletta: "L'Italia di tutto ha bisogno fuorché di essere divisa da pregiudizi e contrapposizioni che non portano da nessuna parte". "L'Italia - ha aggiunto Napolitano - ha bisogno di unità non formale". "Attenzione - ha anche ammonito - i meridionali a volte lavorano in condizioni bestiali. A Barletta quelle giovani donne lavoravano in nero per 3,95 euro l'ora. E' lo specchio di un'economia arretrata, fragile, di un'Italia che fatica e produce come puo'", ha detto ancora Giorgio Napolitano parlando a Biella.

Giorgio Napolitano ha fatto anche un appello allo spirito di sacrificio: "Il mondo è cambiato, non possiamo sostenere che ciò che hanno acquisito i gruppi sociali in epoche diverse possa essere conservato così com'è. Occorrono spirito di sacrificio e slancio creativo per ricollocare l'Italia in un mondo così cambiato" ha detto.

Poi, sul federalismo: "Ci sono delle riforme da attuare, a cominciare da quella per la struttura federalista dello Stato, che è dentro la nostra Costituzione e il nostro Stato unitario e per cui confermo il mio impegno".

Tornando sulla difficile situazione economica, nel mondo cambiato che vive una crisi economica così grave, poi ha affermato che l'Italia puo' ricollocarsi e affrontare la sfida solo "nel quadro dell'Europa unita, in cui deve rimanere il nostro ruolo di fondatori, accettandone i vincoli di convergenza per fare appello alla solidarietà" ha aggiunto il Presidente della Repubblica.

Il Capo dello Stato ha parlato anche di sé: "Ringrazio tutti voi e in particolare quel mare di bambini che mi ha accolto in modo gioioso e che dà anche a me la fiducia necessaria per svolgere il mio mandato in condizioni difficili giorno per giorno".

Da Biella, dove ha visto i seggi che occuparono in consiglio comunale Quintino Sella e Giuseppe Pella, Giorgio Napolitano ha detto che Sella ha lasciato "uno straordinario insegnamento che bisogna ricordare. Di Pella ha ricordato che nel 1953 dopo elezioni "di rottura" Luigi Einaudi gli affidò l'incarico di formare "un governo di tregua" dicendo "ce n'è bisogno". Napolitano ha commentato: "Non durò a lungo ma servì".

Da Biella, "cuore pulsante dell'industria tessile italiana", con aziende di eccellenza presenti su tutti i mercati del mondo, Giorgio Napolitano ha detto che bisogna "avere riconoscenza per le aziende che si sono affermate a livello mondiale". "Il Made in Italy - ha aggiunto - deve avere per perno l'industria manifatturiera. Ciò è irrinunciabile", e bisogna aprire prospettive di sviluppo anche nel Mezzogiorno perché "l'Italia deve crescere insieme" o non cresce abbastanza.

Poi un doveroso accenno al debito pubblico. Per dare all'Italia la prospettiva di uno sviluppo al ritmo richiesto, è necessario "ridurre l'abnorme peso del debito pubblico, che ci condiziona. E' doveroso farlo, non possiamo scaricarlo alle future generazioni" ha sottolineando.

"Spero che mi possiate arruolare con una tessera speciale tra i tessitori dell'Unità dell'Italia" ha concluso il Presidente della Repubblica.

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