Al suo posto va Enrico Costa, capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera.Insorge il Pd: "Se il ddl non verrà bloccato, ricorreremo alla Corte di Giustizia europea"
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Il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, si è dimessa da relatore del ddl intercettazioni. Bongiorno ha preso questa decisione dopo che il governo ha dato parere favorevole all'emendamento Pdl per rendere impubblicabili gli "ascolti" fino al momento dell'udienza filtro. Il nuovo relatore è il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera Enrico Costa.
"Con questa modifica, tutte le intercettazioni che nel corso del tempo verranno conosciute anche dalla difesa, non solo non potranno essere pubblicate, e questo va bene, ma non se ne potrà nemmeno dare notizia. Per voi giornalisti è una grave compressione perché, a quel punto, di fatto, non si potrà dare contezza di alcuni fatti che possono essere assolutamente rilevanti. Ripeto, io ero contraria alla pubblicazione dei testi. Ma almeno la notizia, il contenuto, il riassunto, almeno questo bisognava consentirlo". Con queste Il presidente della commissione Giustizia ha bocciato l'emendamento del Pdl.
"In questo nuovo testo quindi non mi riconosco per nulla e quindi lascio mano libera al nuovo relatore", ha poi replicato Giulia Bongiorno (Fli), al termine della seduta del comitato dei nove che ha dato parere favorevole all'emendamento Costa-Contento.
"L'accordo su questo testo - ha aggiunto Bongiorno - era stato raggiunto due anni e mezzo fa ed era il frutto di un lungo confronto. Io avevo già fatto la relazione in aula su questa versione, il Pdl vuole stravolgere il testo e questa è una violazione dell'accordo".
"Che improvvisamente si decida di portare avanti un testo con stravolgimenti, per me è violare un accordo politico che era il presupposto per il mio sì" ha affermato ancora la Bongiorno.
Le opposizioni sono sul piede di guerra. Per il Pd si tratta di uno strappo grave e la dimostrazione che, da parte del centrodestra, non c'è alcuna intenzione di dialogare sul testo. Per Donatella Ferranti (Pd) "non c'è nessuna volontà di costruzione né di dialogo ma solo la volontà di soddisfare le richieste di Berlusconi". Quanto al leader dei democratici, Pier Luigi Bersani, ritiene le dimissioni "un gesto coerente, davanti ad una iniziativa inaccettabile". "E' un forte arretramento e ne terremo conto in questa discussione", ha aggiunto.
Italo Bocchino, vicepresidente di Futuro e Libertà, parla di "atto grave che punta ad introdurre il bavaglio alla stampa e a tenere all'oscuro i cittadini soprattutto sui reati commessi dai politici". "Futuro e Libertà ritiene pertanto - continua Bocchino - che non esistano le condizioni per proseguire il dialogo sul testo.
Alla base delle dimissioni di Giulia Bongiorno ci sarebbero "comportamenti beceri" che hanno "rappresentato un gesto di ostilità nei confronti della presidente Bongiorno e della sua collocazione politica". Lo sostiene in una nota il deputato Idv, Federico Palomba.
Pd: "Se il ddl non verrà bloccato, ricorreremo alla Corte di Giustizia europea"
"Se la maggioranza non ritirerà il ddl sulle intercettazioni, da Bruxelles studieremo ogni intervento, compreso un ricorso alla Corte di Giustizia europea, per la palese violazione del diritto di informazione che comporterebbe l'approvazione del testo". Lo ha annunciato David Sassoli, capogruppo del Pd al Parlamento europeo. "E' sconfortante che mentre in Europa si discute delle misure urgenti da mettere a punto per contrastare la bufera finanziaria, in mezzo alla quale si trova anche il nostro Paese, in Italia il Parlamento rimanga ostaggio degli interessi privati di un presidente del Consiglio diventato la macchietta di se stesso. Se approvata, la legge sulle intercettazioni - ha sottolineato il giornalista - sarebbe una vergogna nel merito, perché rappresenta un inaccettabile bavaglio alla libertà di informazione, e nel metodo, perché il Paese, anziché rimanere imbrigliato dagli interessi privati del premier, ha invece bisogno di un governo che si occupi finalmente dell`Italia".