I deputati pranzano con pochi euro al ristorante a loro riservato
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Il popolo di Facebook torna alla carica contro la "casta", e in un nuovo gruppo rilancia il caso del menù del Senato e della Camera. Sul social network si denuncia il fatto che il pranzo a palazzo Madama costi pochi euro (solo sette, per la precisione, per primo, secondo, contorno, caffè e spremuta).
Compresi nel prezzo del menù vi sono infatti pasta al ragù (un euro e 50) o riso all'inglese (un euro e 60) ma anche risotto con rombo e fiori di zucca (tre euro e 34 centesimi) o spaghetti alle alici (un euro e 16 centesimi). Poi c'è il secondo: roast beef (due euro), bistecca di manzo o petto di pollo (entrambi due euro e 68 centesimi). Infine, il caffè per 42 centesimi e la spremuta a 92 centesimi.
Per un pranzo leggero, però, il ristorante dei deputati offre anche molto altro: verdure al vapore (2 euro e 62 centesimi), crudo di Parma (2 euro e 17 centesimi) oppure ovolina di bufala (1 euro e 74 centesimi), oltre chiaramente ad una grande varietà di insalate ricche, tutte a un euro e 43 centesimi. Insomma, la portata più cara del menù dei senatori è il filetto di bue che, come la lombata di vitella, costa 5 euro e 23 centesimi.
Svelato dal deputato dell'Idv Carlo Monai, il menu dei parlamentari è ora il bersaglio numero uno degli utenti del gruppo "Onorevole menù: al Senato si pranza con 1,50 euro".
Il Senato: "Si pagherà il costo effettivo"
Dopo le polemiche e le proteste, a fine giornata è intervenuto l'ufficio stampa del Senato, che in un comunicato ha fatto sapere come "in sede di approvazione del bilancio interno è stato approvato un ordine del giorno specifico (G100) che intende porre a carico degli utenti del ristorante del Senato il costo effettivo dei pasti consumati", e "il presidente del Senato, Renato Schifani, ha già invitato i senatori Questori ad assumere nel più breve tempo possibile tutte le necessarie iniziative e decisioni".
Il comunicato non è però bastato a placare le polemiche: a meno di interpretazioni errate, infatti, "costo effettivo" significa "a prezzo di costo". E quindi i deputati continueranno a pagare il pranzo molto meno dei comuni mortali.