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Al via alla Camera la discussione sul biotestamento

Previsto un presidio davanti a Montecitorio dei Radicali e dellʼAssociazione Luca Cosioni

Arriva stamattina in Aula alla Camera il biotestamento.

Il testo base prevede la possibilità di predisporre un documento vincolante per il medico che includa la rinuncia a nutrizione e idratazione artificiale. Presidio davanti a Montecitorio dei Radicali e dell'Associazione "Luca Coscioni".

Ad oggi in Italia non esiste una normativa specifica in proposito, ma ci si rifà agli articoli della Costituzione Italiana che conferiscono a ciascun cittadino la facoltà di decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi.

Cosa non è il testamento biologico - Il testo sul biotestamento che arriva alla Camera non contiene alcuna disposizione relativa ad eutanasia e suicidio assistito. Nel primo caso si tratta dell'interruzione della vita di un paziente provocata da un intervento da parte di un medico, nel secondo caso è lo stesso paziente a porre fine alla propria vita grazie alla possibilità di accedere a determinati trattamenti (come avvenuto nel caso di Dj Fabo).

Le "Dat" - Il testo che approda alla Camera è composto di cinque articoli, che delineano i diritti del paziente (quale quello ad esempio di essere informato sulle proprie condizioni di salute e su diagnosi, prognosi, benefici e rischi delle terapie). Il medico da parte sua è vincolato a quanto espresso nel testamento biologico dal paziente (seppur con alcune eccezioni).

La parte più discussa del testo è rappresentata dalle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat), che prevedono la possibilità di decidere sulle proprie cure mediche future, ipotizzando il caso che ci si trovi nell'impossibilità di poter esprimersi. Nel ventaglio delle possibilità di scelta anche quella di rinunciare a nutrimento e idratazione.

I numeri alla Camera e al Senato - Alla Camera il testamento biologico sembra al sicuro: la maggioranza potrebbe infatti incassare anche i voti dei 5 Stelle, che si sono detti disposti a votare il testo purché non ci siano "modifiche al ribasso". Al Senato però il no dei centristi, Forza Italia e Lega Nord potrebbe avere un peso maggiore e creare netti rallentamenti all'iter legislativo.