i numeri della vittoria

Abruzzo al centrodestra: Marsilio si riconferma presidente | Meloni: siamo orgogliosi

Il presidente uscente cresce in buona parte della Regione e vince soprattutto nei comuni non capoluogo. D'Amico: "Faremo 5 anni di opposizione seria"

11 Mar 2024 - 22:26

Per la prima volta nella storia della Regione, i cittadini abruzzesi riconfermano un presidente uscente. L'Abruzzo resta a Marco Marsilio che si afferma con il 53,52% delle preferenze. "Il governo ha fatto bene all'Abruzzo ma c'è anche un Abruzzo che ha fatto bene al governo" il commento del leader confermato. Staccato di sette punti lo sfidante Luciano D'Amico, fermatosi al 46,48%. Il candidato del campo larghissimo ammette la sconfitta ma promette: “Faremo cinque anni di opposizione ferma e in cinque anni costruiremo l'alternativa al governo delle destre”.

Fotogallery - Regionali Abruzzo, il centrodestra si conferma con Marsilio: la festa nel suo comitato elettorale

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Soddisfatto il premier Giorgia Meloni, che ora guarda alle Europee e alle regionali in Basilicata: "È il primo presidente nella storia dell'Abruzzo a essere riconfermato. Ed è per noi motivo di grande orgoglio", il commento affidato ai social. Per poi aggiungere: “Non importa quanto un campo sia largo, quello conta è quanto quel campo sia coeso”. Il commento del vicepremier Antonio Tajani: "Forza Italia conferma la sua centralità. Il sogno di Berlusconi continua". "È stata scritta un'altra pagina di storia e abbattuto un muro - ha commentato Marsilio -. Un testa a testa non c'è mai stato, il campo largo non sarà il futuro dell'Italia".

Abruzzo, i risultati delle elezioni regionali

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Fratelli d'Italia primo partito

 A livello di liste, FdI è in testa col 24,1%, mentre il Pd è al 20,3%. Inoltre, nel centrodestra Forza Italia (13,4%) stacca la Lega (7,6%), mentre il Movimento 5 Stelle - che sosteneva D'Amico - è al 7%. Per la prima volta alle regionali, nel campo largo PD-M5S c'era anche una lista di Azione, che ha preso il 4%. La lista Riformisti e Civici, composta da Abruzzo Vivo (cioè Italia Viva), PSI e Abruzzo in Comune, è invece la meno votata della coalizione di D'Amico: si ferma al 2,8%. In Abruzzo non era possibile il voto disgiunto, ma era comunque possibile votare per un candidato presidente senza votare anche una lista. Notiamo così che Marsilio ha circa 11 mila voti in più delle sue 6 liste, contro i 22 mila che D'Amico ha in più rispetto alle sue 6 liste. 

In termini di confronto con le elezioni politiche del 2022, Marsilio ha ottenuto 29mila voti in più rispetto al centrodestra, mentre D'Amico ha perso 7mila voti rispetto alla somma dei voti di centrosinistra, M5S e Terzo Polo nel 2022.

I numeri della vittoria

 Inoltre, il candidato del centrodestra ha ottenuto 28mila voti in più rispetto a cinque anni fa, migliorando il proprio risultato in gran parte della Regione, con qualche calo concentrato soprattutto nella provincia di Teramo. D'Amico invece ha perso 37mila voti rispetto alla somma dei voti di Legnini (centrosinistra) e Marcozzi (M5S) alle elezioni regionali del 2019. La vittoria di Marsilio è stata particolarmente evidente nella provincia dell'Aquila, dove ha ottenuto un vantaggio di 23 punti percentuali su D'Amico. Nelle province costiere la competizione è stata più equilibrata, con un margine di +3 punti a Chieti e Pescara, mentre D'Amico ha vinto nella provincia di Teramo con il 50,2% contro il 49,8%.Per quanto riguarda i capoluoghi, Marsilio ha vinto a L’Aquila (52,7%) e Chieti (50,9%), mentre D’Amico è davanti a Teramo (53,3%) e Pescara (52,3%). Sommando questi quattro comuni D’Amico prevale leggermente nei capoluoghi (50,7%), ma Marsilio vince nettamente nei comuni non capoluogo (54,8%).

Regioni, i partiti di appartenenza dei governatori

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Con la riconferma di Marsilio, il centrodestra controlla ora 13 Regioni e la provincia di Trento. Tuttavia, tra i governatori di Fratelli d'Italia, troviamo solo Marsilio e Acquaroli, insieme a Rocca, che pur essendo indipendente è stato indicato da Fratelli d'Italia nel Lazio. Per quanto riguarda D'Amico, questa è la settima sconfitta per il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle che corrono insieme alle elezioni regionali. L'unica precedente vittoria del campo largo è stata in Sardegna due settimane fa.

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