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"Licenziare i dipendenti pubblici" Dal Veneto arriva un nuovo partito

Il movimento punta a estendersi in tutta Italia entro le prossime Europee. Obiettivo? Tagliare gli sprechi per recuperare 100 miliardi

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Non ha mai nascosto la sua "simpatia" per il movimento dei Forconi, anzi, ha più volte annunciato di voler scendere in piazza al loro fianco contro lo Stato.

Ora Sante Carraro, imprenditore veneto, decide di fare su serio e di buttarsi in politica. Come? Fondando un nuovo partito dal nome decisamente "evocativo": Licenziare i dipendenti pubblici. L'obiettivo è arrivare alle elezioni Europee di maggio con una rete sul territorio abbastanza estesa. "Non ci siamo inventati nulla – spiega all'Intraprendente - Da sessant'anni a questa parte la riduzione del costo dell'apparato pubblico è tra i primi punti del programma elettorale di ogni formazione politica, poi puntualmente violata appena scrutinate le urne. Con la conseguenza che il sistema è al collasso".

Dunque, la soluzione sarebbe dietro l'angolo, e cioè tagliare il più possibile gli sprechi della spesa pubblica. La proposta del partito che ha in mente Carraro (uno dei 15 promotori dell'iniziativa) è semplice: "Possiamo applicare la regola del taglio lineare che prevede una sforbiciata del 50 percento dei dipendenti pubblici, ma con incarichi dirigenziali. Così facendo riusciremo a risparmiare oltre 100 miliardi di euro".


Quello che in mente l'imprenditore veneto è una vera e propria inversione di tendenza. E cioè non colpire solo il Parlamento, ma soprattutto i ministeri che "rappresentano una vera e propria fonte di uscita"."Stiamo elaborando uno studio - spiega - per portare alla luce del sole quali siano i veri numeri relativi all'amministrazione pubblica". Partendo dai ministeri appunto. "Abbiamo calcolato che quello della Pubblica Istruzione, da solo, conta più di 800 direttori generali (compresi quelli facente funzione) che percepiscono in media 150mila euro l'anno.


Per i circa 20 ministeri (variano giornalmente) sono più di 8.300 dirigenti di alta fascia che, di solo stipendio, costano ai contribuenti oltre 1,3 miliardi di euro. Poi ci sono i parlamentari che percepiscono, in media, 140mila euro l'anno (sei volte lo stipendio medio di un cittadino), i consoli e tutto il personale diplomatico (con uno stipendio che è due volte e mezzo quello di un collega tedesco), i funzionari di camera e senato e via dicendo. Inoltre, come sostiene Giampaolino, vi sono 60 miliardi di euro in corruzione divorati ogni anno dalla macchina pubblica" .