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"Alleanza" Pd-M5s, Renzi e Calenda: no categorico a un accordo | Zanda: serve dialogo con gli avversari

La proposta di Franceschini sembra cadere nel vuoto, dopo la frenata di Zingaretti. Rosato: "La strada è chiusa". Lʼex ministro: "Me ne andrei se accadesse. Voglio unire, non scindere"

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"Niente alleanza con M5S.

Dobbiamo essere tutti chiari e chiudere definitivamente questa strada. Siamo stati alleati con Berlusconi, ma almeno lui non ci ha mai messo Toninelli come ministro dei Trasporti". Lo ha detto il vicepresidente della Camera del Pd Ettore Rosato su Radio Cusano Campus, riguardo l'ipotesi di alleanza con il M5s rilanciata da Franceschini. Categorico Matteo Renzi: "E' chiaro che non starò mai in un partito che fa un accordo con i 5 Stelle". Più possibilista appare Luigi Zanda, tesoriere Dem, che afferma: "E' però giusto provare a scardinare l'alleanza gialloverde".

"L'importante è essere tutti chiari e chiudere definitivamente questa strada - ha affermato Rosato -. In politica è normale dialogare con tutti, però bisogna fare alcune scelte forti. Quando c'e' un partito come il M5S che chiede l'impeachment per il Capo dello Stato quando qualcosa non gli piace, quando vota tutto quello che fa Salvini, mi chiedo dove sia il terreno comune tra noi e il Pd? Non c'è". "Passano la giornata a insultare noi anziché governare. Mi sembra sia preclusa qualsiasi strada di governare con loro. Sulla legalità e la trasparenza codificano per gli altri, mai per loro. Parlavano di dirette web e non ne abbiamo vista neanche una, tranne quella con Bersani. E' l'ipocrisia di gente che è solamente attaccata alla loro poltrona".

Zanda invece invoca la real politik, e si domanda: - "Chi di noi può augurarsi che la Lega e i 5Stelle restino per sempre alleati tra di loro?". "Nessuno nel Pd oggi pensa ad alleanze, collaborazioni o governi con i 5Stelle, ma proprio nessuno, a partire dal vertice del partito", precisa.

"Parlare anche tra avversari in politica è sempre necessario", aggiunge. Serve "un'azione politica e il confronto sul merito dei problemi con tutti".

No infine, senza se e senza ma da parte di Carlo Calenda, che afferma senza mezzi termini: "Se il Pd sigla un'alleanza con il M5s io me ne vado subito". "Io non intendo fare la scissione, voglio allargare e non spaccare il Partito. Ma se non si esclude in modo definitivo da qui alle elezioni un governo con M5s, cambia tutto. Il problema di fare una cosa diversa per me c'è, se il nodo non viene sciolto", ha dichiarato l'ex ministro.

Giusto lunedì Zingaretti aveva rassicurato i dirigenti del Pd, forse non riuscendoci completamente: "Nessun governo con il M5s è alle porte e nessun governo con il M5s è l'obiettivo del Pd. Questo anche Franceschini lo dice in modo chiarissimo", aveva affermato. "Così come prendere atto che ci sono due forze diverse - ha aggiunto - significa semplicemente evitare che sempre di più diventino un blocco. Invece non è così".