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Allergie:quella al glutine fa paura

17 Nov 2010 - 16:16

Se si parla di allergie, gli italiani la sanno lunga: il 91% di loro è a conoscenza della differenza tra allergia e intolleranza alimentare, dato percentuale che sale al 93% se a parlare solo le donne. L'allergia alimentare più conosciuta è quella al lattosio, mentre la più tenuta è quella al glutine: il timore di non poter consumare liberamente pasta e cereali crea uno stato di malessere nel 62% degli intervistati.

I dati emergono da una ricerca realizzata da Coesis per Misura, l'azienda che ha dedicato alcune linee di prodotti a chi deve rinunciare ad alimenti allergizzanti o che semplicemente sceglie di mangiare ciò che è più adatto alle sue esigenze senza rinunciare al gusto. Lo studio è stato realizzando prendendo in esame un campione rappresentativo della popolazione italiana e si è basato su 1000 interviste rivolte a individui di entrambi i sessi con età dai 18 anni in su.  L'indagine ha rilevato che più di 1 italiano su 6 (17% della popolazione) teme di avere un’intolleranza o un’allergia alimentare e ha nei confronti di questo problema un atteggiamento di tipo preventivo.

In particolare i nostri connazionali sono al corrente del fatto che l'allergia è una forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari che attiva il sistema immunitario; mentre l'intolleranza alimentare invece coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario.

Tra le forme di allergia più diffuse, gli italiani indicano quella al latte (69%); a seguire quelle al frumento (31%) e alle uova (21%). In effetti, anche se le reazioni allergiche possono manifestarsi con qualsiasi alimento o componente alimentare, alcuni hanno una probabilità maggiore di provocare allergie. Tra gli allergeni alimentari più comuni vi sono proprio il latte vaccino, le uova, il grano, i crostacei, la frutta, le arachidi e vari tipi di noci. Tra le varie forme di allergia o intolleranza quella che spaventa maggiormente è senza dubbio quella al glutine, proteina presente nel grano, nella segale, nell’orzo e nell’avena, per il suo forte impatto sulle abitudini alimentari quotidiane e sulla necessità di rinunciare a molti  alimenti base della dieta quotidiana, tra cui la pasta, il pane e i biscotti. Tre persone su quattro (74% della popolazione) sanno che le persone celiache non possono mangiare il pane - solo il 6% (fascia d’età 25-34enni) crede che a creare problemi siano le uova e un 4% ritiene il cioccolato l‘alimento da evitare – e, di fronte all’eventualità di non poter mangiar più biscotti o pasta a causa di un’allergia, il 62% degli intervistati ha manifestato un vero stato di malessere. Ben il 53% dei 35/44enni si sentirebbe molto triste e, addirittura, un 15% dei 25/34enni si direbbe disperato.

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