Siamo profondamente immersi nei nostri pensieri, oppure la nostra mente è volata via, in preda ad un sogno ad occhi aperti. In momento come questi la realtà intorno a noi si annebbia, a volte scompare persino, tanto che facciamo fatica a renderci conto di quello che avviene a pochi passi di distanza. E' un'esperienza comune, che ogni tanto accade a noi tutti: un gruppo di scienziati ne ha fatto oggetto di uno studio, dal quale risulta che il "sipario" che ci nasconde la realtà quando siamo immersi in un pensiero o in una fantasticheria, è costituito dagli occhi.
Infatti un lavoro pubblicato sulla rivista Psychological Science mostra che, quando la mente divaga, gli occhi creano una sorta di barriera, separandola dal mondo esterno: iniziamo a battere le palpebre, chiudendo e aprendo gli occhi a ritmo più sostenuto di quanto non accada normalmente, e questo costruisce a impedirci di capire che cosa accade intorno a noi. Come spiega Daniel Smilek dell'Universita' di Waterloo, autore dello studio: "Sappiamo che, quando si sogna ad occhi aperti, le parti del cervello incaricate di elaborare i messaggi provenienti dal mondo esterno riducono la propria attività". Fatto salvo questo punto di partenza, i neurologi hanno ipotizzato l'esistenza di una barriera fisica che blocca l'ingresso di stimoli esterni nel cervello. Ora si è scoperto che questo "sipario" sta appunto negli occhi.
I neurologi hanno infatti misurato su un gruppo di volontari il ritmo dei battiti di ciglia che ci fa chiudere involontariamente gli occhi ogni tanto e hanno scoperto che, quando siamo distratti, il ritmo del battito è molto più frequente. Insomma, chiudiamo gli occhi più spesso, creando una barriera al mondo. Insomma, gli occhi lanciano, nei confronti degli stimoli esterni, un messaggio che sta a significare. "Sono occupato, si prega di non disturbare".