Basta panini al bar: il lunch è fai-da-te
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Panini e tramezzini in pausa pranzo? No grazie. Sono iper calorici, non danno la carica necessaria per "tirare" le otto ore della giornata lavorativa e, non ultimo, fanno male al portafoglio, visti i prezzi di bar e tavole calde. Oltre 7 italiani su 10 hanno ripreso a portarsi il pranzo da casa e quest'abitudine riguarda non solo operai e impiegati, ma anche dirigenti e imprenditori. Ecco allora che, per trasformare la classica "schicetta" in una pausa salutare, arrivano i consigli dei masterchef per una pausa pranzo fai-da-te equilibrata e salutare.
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Secondo le ultime rilevazioni di Adusbef, i costi della pausa pranzo sono aumentati drasticamente negli ultimi anni: il prezzo di una bottiglia d'acqua da mezzo litro negli ultimi dieci anni è cresciuto del 217%, e quello della classica “pizzetta” del 199%, dai 77 centesimi del 2001 ai 2,30 euro del 2011. Il risultato finale è che un pasto veloce può arrivare a costare in media tra i 5 e i 12 euro, pari a oltre 150 euro al mese. Proprio il costo dei pasti fuori casa è la ragione che ha spinto molti nostri connazionali a rispolverare l'abitudine di portarsi il pranzo da casa (45% delle risposte). Non manca l'aspetto salutista (38%) e l'attenzione per la sicura provenienza dei cibi (34%), ma anche il bisogno di ottimizzare il tempo in pausa pranzo (28%),
Ecco allora le regole d'oro per una pausa pranzo ideale e per una perfetta SchiChic.
1 - LA QUALITA’ – Il nostro cestino deve avere le stesse caratteristiche di un pasto classico: quindi occorre utilizzare prodotti di qualità e di sicura provenienza.
2 - MILLE VARIANTI – Non limitiamoci sempre alle stesse cose: sperimentiamo nuovi gusti e sapori, grazie ai diversi prodotti che è possibile utilizzare, dalla verdura alla frutta.
3 - DEVE "DURARE" OTTO ORE: - La pausa pranzo è l'unico momento dedicato al “mangiare sano” per chi lavora in ufficio: di conseguenza è fondamentale realizzare un piatto che sappia saziane per tutto l’arco della giornata.
4 - LA LEGGEREZZA - Sostanza, ma anche leggerezza: per non compromettere le proprie prestazioni lavorative occorre optare per piatti gustosi ma che non appesantiscano, nutrienti e insieme facili da digerire.
5 - RIUTILIZZA OGGI QUELLO CHE PUOI MANGIARE DOMANI - Spesso, per il pranzo da portare in ufficio, basta riutilizzare con un po’ di fantasia e gusto ciò che è avanzato a cena, ottimizzando i tempi di preparazione.
6 - L’IMPORTANZA DELLA VERDURA - Rigorosamente di stagione, la verdura è una delle protagoniste dell'alimentazione, anche sulla scrivania. E' “light” e una preziosa e versatile alleata della fantasia per realizzare piatti sfiziosi e variegati.
7 - AL FRESCO – Per mantenere fresca e buona la nostra “SchiChic” occorre conservarla in un posto fresco. Se non si dispone di un frigo in ufficio, si può utilizzare anche una comune borsa termica.
8 - UN OCCHIO ALLA TRADIZIONE – Molto adatte da portare in ufficio sono e cosiddette "ricette della nonna", realizzate con ingredienti semplici e "poveri", ma combinati nel giusto modo.
9 - …E UNO ALLA MODA - Anche l'occhio vuole la sua parte. Per vestire adeguatamente la nostra merenda, utilizziamo un contenitore bello e piacevole da maneggiare. Un buon piatto dentro una bella scatola ci sembrerà ancora migliore.
10 - SPAZIO ALLA FANTASIA – anche la pausa pranzo può diventare fuori dagli schemi e darci ancora più soddisfazione. E può essere anche il momento per osare qualche abbinamento un po' audace, magari da testare e riproporre poi a cena a tutta la famiglia.