Gite di Pasquetta

Il pic-nic è pret-à-manger

Come cambia la gita del Lunedì dell'Angelo

28 Mar 2013 - 17:45
 © Getty

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Il tempo non si annuncia proprio favorevole, ma la gita del lunedì di Pasqua è un classico a cui è difficile rinunciare completamente. Meteo permettendo, dunque, la famiglie italiane non si negheranno la scampagnata con il classico pic-nic all'aperto, Il rito però sta facendo registrare nuove abitudini, con il classico cestino fatto in casa che sempre più viene sostituito da veri e propri catering pasquali: in pratica, invece di passare mezza giornata in cucina a tagliare salume, imbottire panini e pulire verdura e frutta, ci si rivolge a un'azienda specializzata che fornisce box e cestini "chiavi in mano", con tanto di stoviglie, plaid, e decorazioni. E, ovviamente, con ogni genere di prelibatezze.   

Le proposte sono moltissime e in grado di soddisfare ogni esigenza, ma il tema comune e la priorità assoluta sta sempre nella praticità. Ad esempio , l'azienda torinese Steffanone, che preparava pic-nic già negli anni Trenta quando le famiglie andavano in gita a Superga, organizza pranzi con porzioni monodose, anche in confezioni riciclabili in amido di mais. ''Con la crisi il pic-nic torna di moda'', spiega lo chef Marco Valente, ''e la tecnologia dà una mano: con le nuove carte da forno si preparano sacchetti trasparenti con pietanze quasi pronte, che il cliente si limita a scaldare e servire''. 
Un altro specialista del cestino è Claudio Pecchioli di Tuttobene. Lavora in provincia di Firenze, a Campi Bisenzio, e noleggia cestini di vimini attrezzati per 4-5 persone. La sua filosofia si fonda sul binomio di gusto e fruibilità. Tra le sue proposte ci sono le lasagne rivisitate alla pizza bianca romana, che garantisce una base "stabile" al piatto, carne e besciamella. Il catering di Paolo Teverini, chef di Bagno di Romagna, segue invece un sistema ''piramidale'': ad ogni commensale consegna una pila infiocchettata di scatole degradé. La più grande contiene una tovaglia sintetica-plaid e la posateria, e poi via via le varie portate fino al dolce, in confezioni usa e getta. In quattro anni la sua clientela ''outdoor'' è aumenta del 70%. 
Un'altra azienda attentissima a qualità e basso impatto ambientale è Food on the road, giovane catering romano. Il nome è già un programma: basta un preavviso di due ore e la società dispensa in tutte le zone di Roma zuppe, cuscus e panini. Ogni piatto è realizzato con ingredienti sfiziosi, è di qualità e provenienza certissima, ha un packaging accattivante e posateria compostabile made in Scozia. 
Vanno forte anche i take away dell'Italia Meridionale. A Napoli, ad esempio, sotto Pasqua spopola Timpani&Tempura con monoporzioni di timballi di pasta in sfoglia e minisartù, mentre in Costiera si può assaggiare la colomba di Masaniello, inventata da Salvatore De Riso da Minori, il quale dichiara: "Ho fatto la rivoluzione della colomba e la dedico ad un rivoluzionario amalfitano''. La sua versione del dolce è light e più in piccolo del tradizionale casatiello. Viene proposta insieme ad un plum cake di verdure, disponibile in mini pezzi da 30 gr, e ad una mousse di ricotta, grano e pasta frolla, vera propria pastiera al cucchiaio in bicchierini monodose. In effetti, davanti a tanto ben di Dio, forse non vale la pena mettersi a cucinare.  

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